Tutte le cose che vorrei dirti.

Vorrei dirti che nella vita le cose diventano difficili prima di essere facili. E non diventano nemmeno realmente facili: sei tu che diventi più brava…

Sulle tracce di Harry Potter / Cotswolds pt. 2

Travel UK ·

Secondo giorno in Cotswolds.
Iniziato con una colazione all’inglese in una sala fiorita, dove ogni dettaglio cospirava per far vagare le mie fantasie verso scenari a metà tra abiti settecenteschi e bacchette magiche.

Ci aspettava una ricca colazione all’inglese ordinata la sera prima e cucinata dalla proprietaria del b&b nella cucina attigua. Mi sto appassionando all’uovo alla coque mattutino, per la gioia del mio colesterolo (shottini di Viakal, a me!).
Chiara ha detto ‘possiamo trovare un accordo’ al colesterolo.


C’è qualcosa di più bello di scoprire un luogo (anche) curiosando tra mercatini e negozietti locali? Oh, NO. Sapete, uno spera sempre di trovare quell’oggettino misterioso da esporre in libreria e di cui poter dire: ‘sai, l’ho comprato a [luogo lontano e possibilmente dal nome sconosciuto ai più]’, ricordando il viaggio mentre lo rigira tra le mani. Una delle sensazioni più belle della vita 🙂
La cosa curiosa del Cotswolds è che ho trovato un sacco di fai-da-te, dai dolcetti ai finger puppets alle borse, esposti con enorme fiducia nel genere umano fuori dalle porte. Puoi infilare il prezzo richiesto o una donazione libera nella buca della posta et voilà, fatto l’acquisto cheap e artigianale della tua visita.
Ai finger puppets non abbiamo resistito. Cavaliere e fatina (la bionda svenuta in primo piano a sinistra) sono ora appesi in camera polpetta dopo una serata al pub locale.
 Pub di cui abbiamo una diapositiva (sopra). Non è incredibilmente… inglese? E si mangia anche bene!
Inizialmente siamo rimasti a Lacock. Avevamo la netta impressione che quel posto avesse ancora qualcosa da mostrarci, e non siamo rimasti delusi.
Nelle strade che si snodano fino all’abbazia abbiamo trovato alcuni negozietti incredibili.
Non tanto per gli oggetti esposti, per altro deliziosi, ma per l’architettura delle case che li ospitavano. Questo, Quintessentially English – yeah, ha anche un online shop – è all’interno dell’ex fornaio del paese:
In altri gift shop ho trovato il vero senso dello shabby-chic british. Tra alzate in ferro battuto, cuscini con la Union Jack e kit (la bustina qui sotto accanto al donut rosa) per riprodurre a maglia piccoli dolcetti o cibi: fragole, cupcakes, torte, donuts etc.

Bastano

Per arrivare alla splendida Lacock Abbey. Con mio enorme stupore, ho scoperto che tutto quel feeling tra la cittadina e una delle mie saghe preferite (forse LA preferita) aveva senso: nell’abbazia sono state girate alcune scene principali del primo film di Harry Potter.
Ok, ero eccitata come una tredicenne al concerto di Justin Bieberon.

Un posto favoloso, pieno di una storia e di un passato così radicalmente diversi dal nostro.
Ma le vedete sopra, le firme dei pischelli vandali del 1800? LOL.

Dài, ditemi che sembro un po’ una studentessa di Hogwarts 🙂

Pronti ad entrare nella Scuola di Magia e Stregoneria, vero? Pronti, davvero?
Ok… Varchiamo il portone.

E siamo.

Ad Hogwarts.

In questo cortile è stata girata la famosa scena della fontana (la fontana era finta).

Porpi Potter:

Un’altra sala usata nel film:

Ma Lacock Abbey è molto di più.
Ad esempio, è la culla della fotografia: qui Fox Talbot ha inventato nientepopodimeno che il negativo. Le primissime foto scattate nella storia ritraggono proprio queste finestre e questo paesaggio.
Poi la villa è passata alla nipote Matilda, che l’ha donata al National Trust prima della sua morte. I saloni sovrastanti l’Abbazia sono stati conservati esattamente come lei li aveva lasciati:

Matilda amava dare party nella sua sala da ballo. Tutto è conservato e ricreato come se davvero un attimo prima, negli stessi saloni, damine incipriate e damerini in frac avessero finito un ultimo ballo 🙂

Il grande salotto:

Siamo passati anche a Castle Combe, ma il tempo era pessimo e ho avuto giusto il tempo di scattare un paio di foto. Una è questa 🙂

Alla fine della giornata abbiamo trovato una piccola fiera di beneficienza locale. Inutile dire che ci siamo infilati di corsa a fare merenda 🙂 Guardate che torte home-made!

Ed è proprio lì che ho trovato il mio nuovo cartello preferito di sempre, questo:

(Ai bambini incustoditi verrà dato un espresso e un cucciolo gratis. Della serie: teneteli d’occhio o sono cazzi vostri.) Ah, adoro l’english humor.

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