
La sposa era bellissima.
Porpi ha fatto photobombing a tutti gli scatti che tentavo di fare con un’amica spuntando da dove poteva, o lanciandosi in mezzo, o mettendo la sua bambola Teresa davanti all’obiettivo. Ha fatto un casino incredibile fino alle nove, poi è crollata su due sedie, e mentre la sposa faceva il giro dei tavoli russava.
A Roma c’era il tramonto più bello del mondo (vedi sopra) ma faceva un freddo, ma un freddo che mortà, a saperlo restavo a Londra.
Quindi per scaldarci abbiamo bevuto, e bevuto, e mangiato e mangiato. Ballato, anche. Ero così fuori che per un attimo mi sono attaccata al trenino degli over 45, salvo poi sganciarmi in curva realizzando con orrore che stavo anche cantando ‘CiaaaarliBraun… CiarliBraaaaun’. Ho danzato shakerando le spallucce come in un film di Bollywood o un balletto del Bagaglino. Credo, a un certo punto, di aver fatto anche la mossa del pesce (quella che ti tappi il naso con una mano, ondeggi l’altra dall’alto verso il basso e intanto ti abbassi mimando un’immersione). Ho anche la discreta certezza che tutto questo sia stato immortalato in video.Poi sono andata a letto tardissimo e mi è suonata la sveglia dopo circa tre ore. E’ dura quando scopri che dopo i 30 gli hangover e il poco sonno non li reggi più, ti schiantano proprio. Ed era un hangover orrido, quel misto di overdose da cibo e overdose da alcol e mancanza di sonno che stenderebbe anche una party animal alla Kate Moss, se solo mangiasse.
Mi sono letteralmente trascinata fuori dal letto, poi in bagno, poi in aeroporto. Mentre facevo tutto questo, volevo solo morire. Mi sentivo lo stomaco che usciva dalle orecchie e il cervello pieno di neuroni a forma di palline di cotone che ballavano il BoogieWoogie* con le mani sulla testa e si scambiavano di posto io-e-te (cit.).
All’aeroporto dovevo fare una cosa bellissima, cioè incontrarmi con la referente del blogtour a Malta organizzato dall’ente turismo del Paese.
Io ringrazierò sempre il fatto che fosse simpatica e più o meno avesse la mia età, perché la prima cosa che le ho detto, dopo aver appena vomitato in un cestino dell’aeroporto, è stata: “ma non sono un’alcolista, eh”.
Ho solo passato i trent’anni, e ho bisogno di otto ore di sonno e uno-due calici di vino e un limite giornaliero di calorie.
Questa consapevolezza mi devasta e, ve lo dico, NON LA STO ACCETTANDO.
*lo so che recentemente avevo chiamato BoogieWoogie un’altra cosa, ma poi Porpi è tornata a casa cantando in inglese la canzoncina del BoogieWoogie, che la cantavo anch’io in italiano all’asilo e mi piaceva tanto, quindi mi è rimasta in testa. Mi piace particolarmente il pezzo ‘sedere a zigo zago‘.
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