Tutte le cose che vorrei dirti.

Vorrei dirti che nella vita le cose diventano difficili prima di essere facili. E non diventano nemmeno realmente facili: sei tu che diventi più brava…

La magia di Lisbona

Portogallo Travel ·
Trip to Lisbon on machedavvero.it

Lisbona. Lisbon. Lisboa.

C’è qualcosa di magico in quell’aria quando, la mattina, ci svegliamo e la luce taglia a metà il vicolo ripido del nostro Ostello, con la città che ancora sonnecchia e l’aria frizzante del mattino presto. Si sente scalpicciare. Il colore dei palazzi e l’espressione delle persone che passano mi fa venire voglia di stare qui per un po’. Chissà che un giorno. Mi sono un po’ innamorata di questa zona, Graça, così bohémien e con una vista mozzafiato su tutta la città.

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La colazione è una fetta spessa di pane e crema al cioccolato accompagnata da succo d’arancia e caffélatte. Quando viaggio divento estremamente vorace e la colazione è il mio pasto principale, nonché il mio preferito: il lusso di alzarsi e trovarla pronta, il sapore del caffé e del cioccolato mentre assapori anche la giornata che sta per cominciare e che porterà solo cose mai viste e quel sentimento di stupore e felicità tipico del viaggio, è una delle cose per le quali vale decisamente la pena vivere.

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Una delle cose più interessanti dell’alloggiare in Ostello è anche il fatto che si condividono più facilmente informazioni e che il personale stesso ti dà una mano volentieri nel programmare la tua giornata. In This is Lisbon c’era una lavagna con le ‘highlight’ del giorno, ovvero gli eventi principali in città, e quando abbiamo visto che c’era il mercatino delle pulci – la ‘Feira da Ladra‘, in Campo de Santa Clara nel quartiere dell’Alfama – a poca distanza, la nostra prima tappa è stata quasi obbligata 🙂

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Non siamo stati delusi: un mix di vintage, ricordi, piccoli grandi gioielli storici e robaccia, il tutto raccolto ed esposto e raccontato in un’atmosfera rilassata e solare, fra locali, turisti e famiglie uscite dalla messa della Domenica. Mappa alla mano, ma senza un percorso ben preciso, spinti più dalla voglia di esplorare che da quella di seguire un itineriario turistico, siamo scesi verso il Centro, incontrando la maestosa Chiesa di Santa Engracia, la Cattedrale di Lisbona, che oggi contiene le tombe di molti presidenti Portoghesi. Affascinante, maestosa e severa.

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Nella stessa zona c’è la fermata del famoso Tram 28, il più iconico fra i tram di Lisbona, che però non abbiamo preso. Questo non ci ha impedito di ammirarne tantissimi, lungo la nostra discesa (e a me, di essere quasi ‘stirata’ sotto diverse auto per mettermi in mezzo alla strada a fare foto… divento imbarazzante quando viaggio, cioè non mi faccio problemi ad accucciarmi per terra o salire sulle cose quando sto cercando di fare una foto, manco fossi Cartier-Bresson).

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Girovaghiamo perdendoci nelle stradine dell’Alfama, scendendo verso le zone più centrali Baixa e Rossio, ed è impossibile non prestare attenzione ai sorrisi della gente, all’aria tiepida, ai raggi di sole fra gli alberi, ai piccoli dettagli disseminati qua e là. Mi sforzo di praticare la mindfulness, la consapevolezza, l’essere nel momento, ma nella vita quotidiana – così automatizzata e frenetica – è quasi impossibile. Quando viaggio, invece, sento di essere completamente presente. Nel momento. Mi lascio catturare da profumi e sensazioni, indugio sul colore e sulla forma delle cose. Assaporo il momento. Viaggiare è la mia meditazione, insomma 🙂

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E Viola? Beh, lei è una bambina e quando si viaggia coi bambini è importante trovare il giusto ritmo. Non ci siamo limitati nelle nostre esplorazioni, ma abbiamo sicuramente fatto più pause del previsto per farla rilassare e riposare un po’. Dai 4 fino ai 7-8 anni (immagino) è un’età strana: non sei più un bambino piccolo che viene ogni tanto scarrozzato in passeggino e può quindi riposarsi o dormire, ma non sei neppure abbastanza grande da sopportare lunghe camminate o itinerari. Ecco perché verso metà mattina (più ora di pranzo, diciamo..) ci siamo fermati in un posticino delizioso trovato lungo la strada.

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La pausa al Pois, Café si è rivelata più che piacevole: tra uno smoothie di cocomero e menta (per noi) e un piatto di insalata fresca e uova strapazzate (per lei), ci siamo ripresi delle fatiche del mattino (eh sì, perché la colazione sembrava già smaltita) e ci siamo rilassati un po’.

Il tempo di rimetterci in marcia ed ecco uno scorcio da cartolina di Lisbona, che onestamente non saprei localizzarvi – amici da/di Lisbona, sapete aiutarmi? – ma che mi ha fatto davvero pensare di essere finita in quei salvaschermi a tema viaggio che tanto spesso metto sul mio Mac.

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E io? Era arrivata la fame del pranzo anche per me e, complice uno dei tanti forni squisiti di Lisbona (‘chi siamo noi?’ ‘viaggiatori!’ ‘e che vogliamo?’ ‘i carboidrati!’ -> io sto tipo così quando viaggio, non so voi… il mio comfort food in viaggio è decisamente il carboidrato, meglio se dolce) mi sono presa un Pao de Deus, ovvero un panino di farina, uova, burro, latte, zucchero e farina di cocco… una bontà unica. E una botta de calorie che lévate, ma io quando viaggio devo assaggiare tutto (o quasi). Qui una ricetta, se volete provare.

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Arriviamo nella ariosa, imponente Praça do Comércio, che ricorda i tempi in cui Lisbona era una potenza marittima e da questo porto entravano in città navi di ogni tipo, cariche di esploratori e commercianti ma anche nobili, ospiti del Re, prigionieri, animali esotici importati dalle colonie. Per saperne di più, abbiamo deciso di portare Viola in un piccolo museo proprio sulla piazza che vi consiglio se avete bambini, ma anche se volete imparare qualcosa in più sulla storia della città: il Lisboa Story Center. Grazie a coinvolgenti ricostruzioni scenografiche, audio e video si fa un percorso nel tempo alla scoperta di Lisbona e delle sue vicende, incluso il drammatico terremoto e incendio della città. A Viola è piaciuto molto!

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A questo punto, vista l’ampiezza della zona e la sua posizione dominante, quello che ci voleva davvero per ammirarla in tutta la sua interezza era salire in alto, più in alto possibile. E noi l’abbiamo fatto, sull’Arco da Rua Augusta. Eccoci in cima, sferzati dal vento e incantati da un panorama mozzafiato di Lisbona.

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Al ritorno abbiamo percorso la Rua Augusta, resa forse ancora più affascinante da una lieve pioggerella che ne lucidava il lastricato e rendeva ancora più intensi gli odori dei bar e dei forni in procinto di chiudere, e i fiori venduti agli angoli della strada.

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E dopo? Ma ovvio: un’altra pausa (alla deliziosa Créperie da Ribeira)! Questa volta un caffé per noi, un po’ di relax per lei.

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Di ritorno verso l’Ostello ce la siamo presa comoda, passeggiando lungo la strada per il Castel e fermandoci in ogni negozietto che ci ispirava. Loja das Conservas, in particolare, è un paradiso per gli amanti delle sardine… e del design! Io, che non mangio pesce, me le sarei portate tutte a casa come oggetto di arredamento 🙂

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Ma non preoccupatevi, non troverete solo scatole di sardine ‘chic’ (che poi lo sono solo ai miei occhi forse 🙂 ma anche normalissimo bacalao in tutte le salse (tutte. giuro.).

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Tempo di fare due passi a Rossio, il cielo era ancora chiaro ma le ombre erano quelle della sera. La luce… oh, la luce! Gli alberi erano color violetto e il sole si rifletteva sulla fontana. Cosa chiedere di più?

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La nostra cena è stata a dir poco perfetta, in un ristorantino chiamato Taberna da Rua Augusta, appunto a pochi passi dall’omonima strada. Vista la stanchezza siamo andati presto, quindi abbiamo trovato posto, ma se volete cenare qui vi consiglio di prenotare in anticipo. Non è un posto particolarmente kid friendly, anche perché i piatti sono particolari, quindi se avete bambini più piccoli di Viola (o più di un figlio, tipo tavolata di bimbi) vi consiglio di andare altrove. Se invece siete una coppia o un gruppo di amici è caldamente consigliato: si mangia benissimo e l’atmosfera è fantastica.

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E così, con una lunga passeggiata in notturna, è terminato il nostro secondo giorno a Lisbona, una città che ha conquistato il mio cuore in poche ore.

A presto per l’ultima – e bellissima! – giornata di viaggio.

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