Io non corro.
Nonostante trovi la corsa di una noia infinita, riconosco la praticità di avere a disposizione ‘il mondo intero’ come campo di allenamento, dovendosi portare solo un paio di sneakers. Ci ho provato, ma l’allenamento è perennemente interrotto da un dolore al fianco (dicono sia perché respiro con la bocca, BOH) quindi dopo ripetuti e fallimentari tentativi ho deciso di concentrare le mie energie altrove. Tipo sul divan..haha no, tipo sulla palestra. Un’altra bella palla, diciamolo, però sono aiutata dalla mia Pinterest board Fitness, dove colleziono decine e decine di schede allenamento.
Ebbene, la mia amica Giulia e la mia amica Susy mi hanno coinvolto nella Run or Dye, che è un’ altra versione della più celebre Color Run ma, insomma, il senso è lo stesso: corri – anzi, per lo più cazzeggi – e a intervalli regolari qualcuno ti butta addosso vagonate di polvere colorata. In poche parole, riassumerei: ‘caccole blu per una settimana’. O anche ‘come ci è finita sta roba nelle mutande’ (no, niente si salverà).
Comunque, quelle cose che ‘ok, timbrino: l’ho fatta’ 😀
E nel frattempo ci siamo divertite un sacco tra corsetta, camminata, chiacchiere, risate, commenti sui presenti che – vi giuro – non vedevano l’ora di rotolarsi per terra nella polvere. Perché quello che non vi dicono delle ‘color run’ in generale è che sono il paradiso del selfie. Sinceramente, credo che il 10% fosse lì per correre effettivamente una 5K e il restante 90% pe’ sparasse i seRfy – come diremmo a Roma. Indovinate a quale categoria appartenevamo noi?
La cosa migliore è stata che alla fine ci hanno chiuso fuori dai bagni dell’Excel (il centro dove si teneva la corsa) e ci siamo dovute ripulire e cambiare così, open air, con le bottigliette d’acqua.
Frase della giornata, di Giulia: “ma secondo voi il taxi mi prende?” – vi dico solo che camminavamo lasciando dietro tracce di colore.
Aaanyway, un modo divertente per dare senso ad una sveglia alle 7.30 di Sabato.
CIAO Run or Dye, se semo visti.
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