Tutte le cose che vorrei dirti.

Vorrei dirti che nella vita le cose diventano difficili prima di essere facili. E non diventano nemmeno realmente facili: sei tu che diventi più brava…

Le 7 cose che dovete sapere sul sonno infantile.

Mummy ·
come far addormentare i neonati

di Elena Biondi, puericultrice e sleep consultant.

Sono Elena, la Tata del sonno, puericultrice e Sleep Consultant.

Da 12 anni ascolto genitori in Italia e in Europa, alle prese con i problemi del sonno.

Il sonno dei più piccoli e il suo funzionamento, sono per molti un mistero.

Il più delle volte ci sentiamo esausti e persi di fronte al mistero inconfutabile di come sia possibile per i nostri piccoli dormire 12 ore di giorno e svegliarsi ogni due ore la notte.

1. Uno swaddle utilizzato nei primi mesi di vita è uno strumento magico.

Swaddling: Fasciare il neonato è sicuramente una pratica che se eseguita nel modo adeguato può aiutare a farlo riposare meglio e a farlo sentire più tranquillo. Il momento migliore per iniziare, è dai primi giorni, in modo che possa adattarsi alla posizione sin da subito. Per sicurezza deve sempre dormire a pancia in su, possibilmente inserito all’interno di un cuscino anti ribaltamento. Il tessuto per la fasciatura deve sempre essere adatto alla temperatura esterna, la fasciatura sulle gambe deve essere morbida mentre le braccia e il busto possono essere fasciate leggermente di più. Fondamentale è per le prime volte, chiedere a qualcuno che l’ha già fatto come farlo nel modo appropriato, o guardare un tutorial. Non coprite mai il collo o il viso e se siete in posti molto caldi non va fatta se non in presenza di condizionatori, ma non abbiate paura perché se fatto nel modo appropriato è una tecnica rilassante che aiuta il neonato a sentirsi protetto e al sicuro durante il momento del sonno. Una pratica accogliente adottata da molte culture diverse.
Troverete diversi modelli e diverse misure.

Per chi è alle prime armi suggerisco CopperPearl.

Semplice da utilizzare, con un costo contenuto. Forse non il più chic ma il più pratico, si. Utilizzato da tante famiglie con cui lavoro. In inverno potete aggiungere una coperta in cotone sopra lo swaddle, facendo attenzione a posizionarla lontana dal viso e avvolgendola bene sotto il piccolo.

Ce ne sono diversi anche su Amazon come questi sui toni neutri, e questi minimal-chic.

Su questo sito invece potrete trovare modelli più chic, senza chiusure. Richiedono più esperienza ma sono splendidi e in ottimo cotone.

Quando iniziano a volersi girare possiamo preferire un pigiama pesante ed un sacco nanna (https://www.petit-bateau.it/bebe-bambino/intimo-et-notte/sacchi-nanna)

2. Prova la White Noise Machine


Una macchina per i rumori bianchi è qualcosa che porto sempre con me nella mia borsa di Mary Poppins quando seguo dei clienti durante le notti.

La White Noise Machine potrebbe davvero aiutarvi.

3. L’ambiente del sonno.

Di giorno e di notte deve essere possibilmente lo stesso. Buio e con la giusta temperatura. Fino ai sei mesi-un anno il bambino può stare in camera con noi, poi è preferibile trasferire il piccolo nel proprio ambiente. Sono fondamentali la temperatura intorno ai 23 gradi, umidificatore, White Noise Machine ed una culla sicura.

4. Non è vero che la luce di giorno “li abitua a dormire ovunque”

Aiutare il bambino con il buio, non solo lo aiuta a non distrarsi ma favorisce la comprensione della differenza tra il giorno e la notte.

5. L’importanza delle fasi di sviluppo.

 Nei primi due mesi tutto è concesso perché i piccoli non conoscono e non possono comprendere la differenza fra il giorno e la notte.

Durante il terzo e il quarto mese è il momento in cui consolidare le loro abitudini legate al sonno.

Una routine, un ambiente specifico, degli orari precisi, un addormentamento dolce e senza troppi movimenti in culla sono l’ideale. È il momento in cui iniziare a consolidare le loro capacità di addormentarsi parzialmente in autonomia.                       

Nei primi mesi di vita un neonato può dormire fino a 18-20 ore al giorno, in genere questo ritmo dura un mese al massimo, più comuni sono le 16-18 ore complessive fino al terzo mese, 14-16 dal terzo mese in poi, fino ad un ritmo di 1 un’ora di pisolino la mattina, due ore nel pomeriggio, 30 minuti in serata e 12 ore la notte, verso il quarto mese.

6. La chiave del sonno.

Dopo il sesto mese i piccoli non hanno necessità di mangiare la notte. I pasti notturni attivano il metabolismo e inevitabilmente fanno collegare ai piccoli l’addormentamento al cibo, alla suzione, a qualcosa di esterno. È necessario che la  “chiave del sonno” sia interna. Legata ad una sicurezza che portano con loro. Il nostro compito è aiutarli a trovare questo magico elemento e guidarli verso un addormentamento che sia soltanto loro.

7. Gli errori dei genitori? Non esistono.   

I genitori non sbagliano, tentano, fanno del loro meglio e se stanno leggendo questo articolo è perché vogliono migliorarsi. Il nostro ruolo, come consulenti del sonno, è farli sentire accolti e compresi. Le mamme e i papà fanno quello che possono con le capacità e le informazioni a disposizione.

Non dormire non semplifica le cose, perciò accantoniamo la parola errore e concentriamoci su termini come “miglioramento” e “soluzione”.

Il ritmo sonno veglia si aggiusta. I risvegli, classici dal sesto mese in poi, possono palesarsi anche prima in circostanze particolari (come dermatite o reflusso).






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