
Come sapete, sto esplorando il tema del #pensapulito da diversi punti di vista. Vi ho parlato ad esempio di fair play, di mindfuless, e oggi voglio parlarvi di shopping – che è sempre un ottimo argomento 😉
Cosa significa per voi ‘comprare pulito’? Mi sono fatta questa domanda e credo che la risposta risieda in quegli acquisti che vanno realmente a far guadagnare qualcuno nel senso migliore del termine oppure che risparmiano sofferenze gratuite, come accade nel caso dei test sugli animali.
So che un percorso di acquisto davvero etico è lungo e richiede una ricerca molto approfondita, percorso che non escludo di fare in futuro, per ora voglio solo esplorare insieme a voi modi semplici e diretti per diventare un pochino più consapevoli di ciò che compriamo.
Prodotti Equo Solidali
Cosa significa prodotti realizzati in modo equo e solidale? Ad esempio, che assicurano le migliori condizioni di vita e di lavoro per i coltivatori o gli artigiani, specialmente se la produzione avviene in Paesi meno sviluppati. Che vengono da agricoltura sostenibile, spesso biologica, che non intacca le risorse naturali del territorio. O i cui proventi sono dedicati a migliorare le condizioni di vita della popolazione locale. Ci sono diversi modi per contribuire a questa causa:
Scegliendo i prodotti Fairtrade Italia
Se ricordate avevo collaborato in passato con questa piattaforma, realizzando le mie scarpine-pezzo unico dipinte a mano.
FairTrade Italia è l’associazione che aiuta a diffondere i prodotti del mercato equo e solidale nella grande distribuzione. Qui ad esempio per le principali categorie come caffè, cacao, cotone e frutta fresca potete vedere i brand che possono vantare il bollino FairTrade, e sceglierli quando andate al supermercato.
Acquistando da Altromercato
Acquistando nei negozi oppure online sul sito di Altromercato, dove ci sono tantissimi prodotti realizzati in modo equo e solidale, spesso provenienti da Paesi in via di sviluppo.
Prodotti Cruelty Free
Non ho ancora avuto il coraggio di guardare tutti i video che mia sorella, animalista convinta e ora anche vegana, mi gira. Ma ne ho intravisti abbastanza nella mia vita per ricordare lo sguardo straziato degli animali in gabbia, cavie in attesa dei test che – dopo aver fallito centinaia di volte – autorizzeranno finalmente l’uso di alcuni prodotti (cosmetici, per dirne una) sul mercato. Nel 2016, con le tecnologie che abbiamo a disposizione, dovrebbe essere vietato imporre tali sofferenze ad altre creature indifese. Come riconoscere i prodotti cruelty free, che tradotto significa non crudeli, e che purtroppo sono ancora la minoranza?
E’ l’associazione di riferimento, che rilascia anche il logo ufficiale cruelty free, un coniglietto che salta e che (spero) avrete visto su qualche prodotto che avete in casa. Nella sua home page è possibile fare una ricerca per tipologia di prodotto e Paese, per trovare brand e prodotti cruelty free.
E’ il sito ufficiale degli animalisti di tutto il mondo, dove trovare informazioni su campagne e investigazioni condotte su brand e situazioni di ogni genere. Spesso è il primo sito che riporta notizie di brand passati al (o sfortunatamete non più) cruelty free.
In ultimo, voglio fare una menzione speciale ad un’iniziativa che trovo bellissima, che ha a che fare con lo shopping che rende felici noi ma aiuta qualcun altro:
Regalare un albero.
Treedom è un’idea bellissima: si compra, o si regala, un albero. Ma non un albero qualsiasi, scelto a caso in una foresta. Quello che regaliamo è un albero che verrà piantato e crescerà sotto i nostri occhi in zone del mondo che ne hanno davvero bisogno. Ecco quindi l’albero di cacao in Camerun, il limone in Senegal, il cedro ad Haiti, un mandarino in Italia. E per ogni albero si abbassa – di un minimo, ma siamo tutti una goccia nell’Oceano – la quota di CO2.
Mi piacerebbe sapere del vostro shopping: siete attenti a quello che comprate? In che modo? Avete anche voi prodotti, siti o iniziative da suggerirmi?
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Questo è il secondo post di una serie di appuntamenti sul tema #pensapulito per Folletto. Ogni mese vi racconterò il mio pensiero su qualcosa da fare per rendere il mondo, quello in cui abitiamo e il nostro, inclusa la nostra mente, un posto più ‘pulito’ in tutti i sensi. Seguitemi!
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