
Cosa ti mette addosso più felicità ma anche più ansia da prestazione che andare ‘in missione’ per conto di uno dei tuoi brand preferiti in assoluto? Menomale che seguo il paradigma secondo cui più la sfida è difficile, la posta in gioco alta e le probabilità di perdere la mia reputazione eccezionalmente elevate, più mi butto. E’ la mia idea di vivere pericolosamente.
E dove finisco? Olè: a New York.
NEW YORK.
E il motivo per cui sono a NY è semplicemente fantastico. Sono qui per Netflix.
NETFLIX!
Non posso pensare in questo momento a un brand col quale desidero collaborare di più. Per me, essere chiamata da Netflix è l’equivalente lavorativo di passare 24 ore con Pedro Pascal. E LORO HANNO ANCHE PEDRO PASCAL. Capite.
Questo non solo perché sono drogata dipendente appassionata di telefilm ed esperta di maratone notturne del tasto play, ma perché trovo che i migliori pezzi di scrittura e sceneggiatura degli ultimi anni appartengano proprio alle serie tv, in particolare alle produzioni originali come quelle di Netflix.
Ogni serie mi cattura, mi porta in un mondo parallelo e mi fa attendere con emozione il momento in cui ritroverò i miei eroi nella prossima puntata. Perché per tutta la serie io sono con loro. Io li conosco. Magia che solo libri e serie tv possono fare, il cinema è splendido ma è troppo breve per far scattare questo meccanismo.
Ok, ora fermi che qua vi devo raccontare bene tutto.
Sono qui a New York per intervistare il cast di Fuller House, appena lanciato sulla piattaforma.
Ricordate una serie andata in onda negli anni 90 in cui tre uomini – un papà, suo cognato e il suo migliore amico – crescevano tre bambine? Da noi si chiamava Gli Amici di Papà e in America Full House, da cui il ‘sequel’ Fuller House. Le bambine -D.J. e Stephanie Tanner – e la loro migliore amica, Kimmy Gibbler sono ora cresciute, e finiscono anche loro per vivere insieme…
L’esperienza di volare oltreoceano per incontrare delle star delle serie tv è stata, prendendo in prestito le parole da un film: surreale E bella. La prima tappa sono gli studi della ABC (la ABC! Aaaah!) sede dello show The View, dove le attrici del cast sono ospiti.
Vi dico solo che tra le conduttrici c’è Whoopi Goldberg. Whooooooopi! [Estemporanea riflessione su quanto gli americani siano autorizzati ad usare nomi o soprannomi parzialmente risibili – dite Whoopi ritmicamente tre volte.]
Dopo pranzo ci aspettavano le interviste.
Mi sono lanciata, vivendo pericolosamente ed orgogliosamente attaccata all’inglese esercitato in quattro anni di Londra e, dopo essermi sciolta con qualche domanda sulla serie, mi sono sentita abbastanza sicura per proporre il momento clou della mia intervista:
l’Italian Mamma Quiz!
Avete presente lo stereotipo della mamma italiana? Quello ‘non mangi abbastanza/metti la canottiera che fa freddo/non fare il bagno dopo mangiato’?
Ecco: per quanto stereotipo non si allontani troppo da certe mamme tradizionali, tipo la mia, ho pensato di sfidare le tre attrici americane – che non solo recitano in una serie family ma sono anche tutte mamme – a rispondere ad un test per capire quanto siano ‘mamme italiane’.
Vi invito a guardare il video e vedere non solo l’intervista, in cui le attrici trovo dicano delle cose bellissime riguardo la maternità, ma anche le risate che ci siamo fatte:
Io ho già iniziato a vedere Fuller House con Viola, fatemi sapere se lo vedrete anche voi e cosa ne pensate!
Tutti gli episodi sono già in onda su Netflix.
Commenti