
E’ uno strano modo, quello in cui reagisce il corpo quando lo spogli la sole dopo mesi di inverno. Si sente vulnerabile, come privo di uno strato protettivo nonostante le abbondanti spalmate di crema, o forse di uno strato emotivo: la pelle felice dell’estate.
Ed è uno strano esercizio riabituare questa pelle a sentirsi sicura. Uno: leva lo strato di leggings neri che hai indossato per le precedenti dieci ore in aereo. Due: indossa quel costume e quel vestitino rosso. Tre, socchiudi gli occhi e le braccia e quattro: buttati. Come in piscina. Ritorna a respirare con il corpo, ritorna a sentire la sensazione di essere immersa, dalla punta dei piedi a quella dei capelli, in un altro elemento.
Mare.
C’è qualcosa, nell’aria salata e nell’acqua addosso che ti dice puoi cedere a quello stato di calma che non ti permetti mai.
Antigua ha i colori rossi della frutta e dei fiori, verdi della vegetazione rigogliosa e azzurri del mare. Quell’azzurro che trovi solo ai Caraibi. Né Mediterraneo e né Oceanico.
E’ il turchese languido del Mar dei Caraibi, è la promessa di palme che si agitano piano nel vento e di sabbia bianca, fine come polvere.
Ci sono i cormorani che si lanciano a picco sul mare, e piccoli uccelli tropicali, e i pesci multicolori e le razze, ad Antigua. E queste ultime sono scure ed enormi, e volano tra le acque, e ti passano accanto sfiorandoti leggere.
Ti baciano con le loro bocche lisce per assaggiarti, per annusarti, come gatti.
C’è la musica, ad Antigua.
I suoni calypso con i tamburi d’acciaio, il reggae da spiaggia, le percussioni. Le senti spesso, sono i suoni di benvenuto su questa isola meravigliosa.
Prendete Shirley Heights, ad esempio, e immaginatevi su un promontorio a picco su tutta l’isola mentre sorseggiate un rum cooler – si, berrete molto rum e quello di Antigua è delizioso e dolce – ascoltate musica e attendete che il barbecue si scaldi.
La luce che vi riempie gli occhi è rosa, arancione e oro.
I sapori che sentirete ad Antigua sono cocco – tanto cocco – ananas, lime, papaya, mango. La stagione del mango è a maggio e gli hanno dedicato anche un festival. I frutti sono enormi e succosi, altro che quelle noccioline che arrivano a noi.
In realtà comunque a fine soggiorno avrete più pina colada e rum cooler che sangue in corpo. E sarà una bellissima sensazione.
Ci sono resort per tutti i livelli, e io ne ho visitati alcuni, parte di Elite Resorts.
Il Pineapple Beach Club, dove ho soggiornato, per la sua lunga spiaggia bianca e il suo stile easy, colorato, rilassato. Il The Verandah, proprio accanto, perché si arrampica su una collina che domina la baia, è kid friendly e le sue casette bianche hanno terrazze che guardano il mare. Il Galley Bay, quello della foto qui sotto, dove il vostro bungalow bianco e legno, immerso in una lussureggiante vegetazione, avrà anche la Jacuzzi esterna. E dimmi niente.
Ci sono diversi momenti che terrò nel cuore, di questo viaggio fatto insieme alla mia collega e amica Serena.
Uno su tutti è stato sicuramente la performance del nostro coro. Si, in alcuni di questi resort è possibile sperimentare una ‘vacanza musicale’ con il Caribbean Choir diretto da Mike King, uno dei vocal coach di The Voice UK, che ha lavorato con artisti incredibili come la mia adorata Florence (+ the Machine). Con tre sole prove siamo riusciti a mettere insieme quello che posso definire solo come ‘miracolo’: venticinque persone, per lo più senza alcuna esperienza di canto, che sono riuscite a dar vita a meravigliose e potenti armonie musicali sulle note di alcune celebri canzoni scritte da artisti caraibici (non ultima Rihanna) al tramonto, su un promontorio che affaccia sul mare.
Brividi.
Non c’è un dettaglio di questa esperienza che cambierei.
Mi ha insegnato molto, personalmente e professionalmente. Mi ha fatto scoprire una nuova amica. Mi ha permesso ancora una volta di essere infinitamente grata alla strada professionale che ho perseguito e che mi ha scelta. E mi ha dato quella ‘giusta distanza’ per valutare, o più spesso rivalutare, alcune cose che ho sotto gli occhi ogni giorno e alcune scelte che compio quasi senza rendermene conto.
Antigua è uno di quei luoghi che ti dice ‘fermati, e respira’.
E di questo vento tiepido caraibico che profuma di frangipani, ne respirerei ancora e ancora.
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