
Se fossimo programmati per essere una cosa sola, definita e solida, la vita sarebbe certamente più facile. E infinitamente più noiosa.
Immaginate ad esempio di essere semplicemente lavoratori. Tutta la vostra vita definita e raccolta dalla vostra professione e dalle mansioni, dai gesti, dai pensieri e dai percorsi mentali che questa richiede. Unico focus, unica attività per occupare tutto il vostro tempo – interamente.
Sembra irragionevole, giusto? E, più di ogni altra cosa, sembra negare la vostra molteplicità, chi siete oltre il lavoro, quali sentimenti e lati di voi mettete in gioco in altri contesti. A prescidere da quanto si ami quel lavoro.
Ecco, per me questo è un principio che vale in tutti gli ambiti della vita.
Non siamo una cosa sola, ed è pericoloso tentare di esserlo.
Così come non siamo solo lavoratori non siamo neppure solo genitori, o solo mariti/mogli/fidanzati di, non siamo solo amici, non siamo solo individui. Siamo tutte le combinazioni che queste diverse sfaccettature di noi creano, e sono tutte importanti – fondamentali, oserei dire.
Bisogna prendersene cura.
Trovo essenziale avere tempo e spazio da dedicare, ad esempio, all’essere sia individui che coppia oltre che genitori.
E lo trovo, in ultima analisi, un favore che facciamo ai nostri figli – capirete perché alla fine del post.
Viviamo soli, noi tre. Sempre noi tre. La pressione che si accumula all’interno delle mura della nostra casa a volte è insopportabile, complice anche un Paese – UK – dove la socialità non è esattamente alle stelle e spesso tua figlia non ha playdate (aka. viene invitata a casa a giocare da altri bambini) per settimane e settimane.
In tre ogni giorno, in tre durante i weekend. Potete immaginare. Alla fine, non ci si sopporta più.
Trovo una forma di igiene mentale staccare, vedere nuove persone che mettono in gioco parti diverse di te, ma anche spendere del tempo da soli in coppia. E’ molto, molto diverso dal ‘ci ritagliamo un’oretta dopo cena’. C’è un universo di differenza, e ve lo dico perché pensavo anche io bastasse, e invece no.
Con l’aiuto dei nonni, proprio quei nonni che tutto l’anno sono irraggiungibili, ci siamo presi 5 giorni da soli, io e lui.
Io e lui, che eravamo incastrati e ricoperti da quella melma del quotidiano fatta di fatica, di compiti fastidiosi, di grida, di litigi, di incompresioni, di stress, ci siamo scoperti di nuovo.
Più che altro, abbiamo rimesso in gioco quei lati di noi che erano semplicemente ancora lì ad aspettare, e che non avevamo mai più attivato per mancanza di spazio.
No, la coppia non è quella cosa che succede quando ti prendi la mano o ti dai un bacetto davanti a tua figlia.
La coppia è quella cosa che succede quando avete la giusta distanza per svestire i panni del genitore e tornate a vestire quelli della persona.
Prima, della persona.
Poi, della coppia.
Perché la coppia è fatta di due persone, di un uomo e una donna e non di ‘papà e mamma’. La coppia, così come dice la parola stessa, è un’entità formata da DUE. E dimenticarsi di recuperare quel DUE, che è il due che sta alla base di quell’amore e quell’armonia che poi hanno portato al TRE, o al quattro, è letale.
Dimenticarsi di quel due, significa danneggiare anche il tre, o il quattro.
Vi ho sempre detto che ritengo che per essere bravi genitori bisogna essere persone felici, o quantomeno serene e realizzate, e penso che questo sia vero anche quando si parla di coppia.
So quanto una coppia stressata e non in sintonia possa riflettere il proprio malcontento sui figli. L’atmosfera della casa ne risente immensamente. Invece tornare da un break del genere significa in primis fare un regalo a se stessi, ma automaticamente anche fare un regalo al proprio figlio: quello di un genitore sereno, e di una coppia più in armonia.
Se avete paura che fare vacanze senza i figli – che siano due giorni o due settimane – sia egoista, ecco: io trovo lo sia di più offrire loro una coppia di genitori stressata, e che non trova il tempo di amarsi.
‘Ma noi non siamo stressati e ci amiamo’ potreste dirmi. E mi fa molto piacere sentirlo. Ma provate, a tornare a stare in due per un po’. Anche un solo weekend. Provate a passare una notte sapendo di essere completamente soli. E provate a tornare ad essere quelle due persone che si sono innamorate. Perché sono ancora li, da qualche parte.
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