
Il Trentino in inverno ci ha incantati, ve ne ho parlato in questo post (che vi consiglio di salvare per la prossima stagione!), e quando la Val di Fiemme ci ha invitati a passare qualche giorno da loro per la stagione estiva, abbiamo semplicemente… esultato!
Avevamo sentito i racconti di sentieri magici, avventure, malghe, ruscelli di montagna e animali e paesaggi meravigliosi, quindi a fine Agosto ci siamo diretti verso la nostra base, Predazzo e il suo Albergo Montanara, che accetta anche i cani (yay, Cobi!) e abbiamo iniziato i nostri bellissimi quattro giorni sulle vette, in un percorso family friendly splendido e coinvolgente, che vi consiglio fortemente e di cui voglio darvi tutti i dettagli.
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IL LATEMAR E I SUOI DRAGHI
Del Latemar avevamo già adorato le piste innevate, dove Viola aveva preso confidenza con gli sci lo scorso inverno, ma quello che non vedevamo l’ora di scoprire era anche la stagione estiva, piena di attività e magia.
Non uso quest’ultima parola a caso, infatti – come sbirciando nella valigia di Newt Scamander – il Latemar ha saputo raccontare tutte le storie degli animali incantati che popolano questi monti in percorsi e sentieri interattivi, pieni di giochi e misteri da risolvere, ma soprattutto di un meraviglioso miscuglio tra natura e leggenda. Si chiama MontagnAnimata.
Una volta in cima agli impianti è possibile scegliere fra diverse attività: noi abbiamo fatto più volte sia l’Alpine Coaster, una montagna russa che corre attraverso i boschi, che ha fatto emozionare sia noi che Viola con le sue curve mozzafiato (ma a velocità regolabile, cosa che con i bambini rende tutto più facile), che il Dummy, lo scivolo per ciambelle di gomma, una sorta di slittino estivo dove qualsiasi età tu abbia non puoi non urlare un YUUUUH! appena inizia la discesa a tutta velocità.
Ma la chicca sono i percorsi tematici.
Ce ne sono tantissimi, sia ludico-didattici come Il Sentiero del Pastore Distratto, che racconta dei mestieri della montagna, e quello delle api, che insegna il lavoro di questi preziosi insetti, che magici e misteriosi come La Foresta dei Draghi.
Ad ogni percorso è abbinato un libretto con un racconto introduttivo e tutte le tappe e le sfide da superare.
Sì, perché ogni storia va ‘risolta’ visitando e interagendo con delle installazioni perfettamente integrate nella natura, con effetti speciali come suoni, odori, acqua, colori, fumo.
Noi abbiamo provato anche la nuova serie interattiva dei draghi chiamata DIFR, in cui la missione è aiutare il draghetto a diventare un ‘vero drago’ attraverso varie prove e indizi raccolti nel bosco, che alla fine consentono di sbloccare (o meno!) la tappa finale, e vincere un piccolo premio.
E’ un modo bellissimo per insegnare ad amare la natura e i boschi anche a bambini che non amano camminare, o che pensano che la montagna sia noiosa (cambieranno presto idea)!
In zona, che ve lo dico a fare, visitate le baite e concedetevi un super pranzo.
Noi abbiamo pranzato al Rifugio Passo Feudo e i loro piatti sono assolutamente deliziosi. Consigliatissimo!
2. L’ALPE LUSIA E I SUOI PERCORSI
Un mini parco ‘acquatico’ in cima alla montagna? Si può, ed è bellissimo. Sull’Alpe Lusia, Giro d’Ali è un playground con tantissime piccole attività acquatiche, dalla vasca dove ‘cercare l’oro’ al laghetto da attraversare con la zattera di legno. Dal ruscello da attraversare a piedi nudi alle fontane e agli schizzi d’acqua da guidare.
C’è anche una bellissima corsa delle biglie di legno costruita benissimo, divertentissima da guardare, che mostra quanto i giochi ‘di una volta’ fatti bene, possano essere molto più coinvolgenti di quelli digitali. Ci fossero più parchi così in giro 🙂
Il secondo percorso dell’Alpe Lusia è il Frainus, e si tratta di un cammino nel bosco a tema uccelli, dove imparare e scoprire tantissime curiosità sugli abitanti alati della foresta, mentre si gioca con puzzle, percorsi, oggetti.
Entrambi sono splendidi, e la zona è assolutamente incantevole.
Spingetevi un po’ più in su, riprendendo la seggiovia, per un pranzo indimenticabile allo Chalet 44, tutto in vetro con vista su boschi e montagne. Anche qui, piatti assolutamente deliziosi.
3. A PAMPEAGO, TRA MALGHE E LEGGENDE
La cosa bellissima di quando la creatività incontra la tradizione è che nascono storie che raccontano il territorio come nulla potrà mai fare. Ed eccoci in cima agli impianti di Pampeago, ad ascoltare la mitica storia del Krampus insieme a tre bravissimi attori che, passo dopo passo, storia dopo storia, ci portano lungo un percorso assolato e dalla vista meravigliosa, a scoprire le valli e le vette della Val di Fiemme da tutto un altro punto di vista, sentendoci più vicini a ciò che si vive e si scopre qui.
A seguire abbiamo fatto un delizioso pranzo vista montagne al Rifugio Agnello, quindi siamo scesi a piedi lungo un’altra chicca di queste montagne: RespirArt, un sentiero artistico pieno di opere e installazioni che non sono solo belle e perfettamente integrate nel paesaggio, ma hanno tutte un profondo significato e aiutano a connetterci con la natura e con questo ambiente in modo ancora più intenso e poetico.
(nota: in un mondo di bottigliette, bere l’acqua di montagna IN MONTAGNA è così soddisfacente….)
Nel pomeriggio abbiamo fatto esperienza della mungitura grazie all’appuntamento ‘Un giorno da fattore’, in località Tresca. La signora della malga ci ha intrattenuti con il racconto delle sue estati e di come i nipoti tra i 10 e i 15 anni vadano ad aiutarla svegliandosi tutte le mattine alle 4 e portando le mucche al pascolo, e trascorrendo le vacanze tra queste vette (impossibile non pensare ad Heidi, dai…).
Tutto comunica un’infinita pace in questi luoghi, ma anche quel lavoro e quell’impegno manuale e fisico che allontanano dal sovraffollamento di pensieri e stimoli a cui siamo abituati in città per lasciare spazio al ‘qui e ora’.
Abbiamo mangiato pane, burro fatto in malga e marmellate fatte in casa, e avevano un sapore BELLISSIMO (non uso questo aggettivo per caso).
Di nuovo, lascio la Val di Fiemme e il Trentino con il desiderio di volerci tornare al più presto, e sperando di portare a casa un po’ di questa pace, di questa bellezza e di questa potente energia.
E poi, ovviamente, in valigia metto anche Strudel, speck, marmellate, miele e formaggi.
Perché lo spirito va bene, ma il Trentino è una regione che pensa molto anche al corpo… e quanto lo fa bene!!!
Per tutte le info, ecco il sito della Val di Fiemme.
Buona montagna!
Disclaimer: siamo stati ospiti della Val di Fiemme. Le opinioni espresse sono personali.
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