Dei ricercatori hanno scoperto il primo campanello d’allarme per la demenza senile. Cosa dobbiamo sapere in merito?
Sono tante le condizioni neurologiche che possono compromettere il cervello umano. Non ce ne accorgiamo subito dato che i sintomi sono “invisibili”, ecco perché bisogna prestare attenzione. Alcuni piccoli segnali possono esserci d’aiuto per capire che cosa sta succedendo al nostro cervello. Inoltre gli esami medici e le ricerche scientifiche sono d’aiuto in questo caso.
Una delle indagini condotte di recente è un esempio. L’Edith Cowan University ha collaborato con l’Università dell’Australia Occidentale, cercando di scoprire qual è il principale sintomo della demenza senile. Per farlo hanno coinvolto oltre mille donne con una età media di 75 anni. Lo studio ha richiesto 15 anni di approfondimenti. Lo scopo è quello di capire la causa della morte delle cellule nervose dell’encefalo, che compromettono le facoltà cognitive delle persone.
Demenza senile, scoperto un modo per identificarla: questo segnale è fondamentale
I risultati sono stati positivi. Pare che sia emersa una connessione tra l’interruzione di una abilità motoria e la demenza senile. Sappiamo che i nostri muscoli si formano, si sviluppano e poi invecchiano con il passare degli anni. Durante i 50 anni il tessuto muscolare viene sostituito da un tessuto adiposo, che comporta un’attenuazione del vigore e della forza esercitata per le attività più comuni. Il sollevamento e il trasporto dei pesi è un esempio lampante.
Lo studio, però, ha rivelato che avere difficoltà a stringere gli oggetti può essere un segnale d’allarme. Le anziane hanno avuto difficoltà a sostenere gli oggetti nelle proprie mani, e questo segnala un precoce indebolimento muscolare. Ciò significa che gli esperti potrebbero prevenire l’insorgenza della condizione neurologica da questa situazione. Infatti la raccomandazione è quella di seguire degli screening per l’identificazione della demenza senile.
L’esercizio fisico assume un ruolo importante in questo contesto. Esercitandoci aumentiamo l’ossigenazione all’interno del nostro organismo. Se l’ossigenazione è debole il tessuto cerebrale si restringe, e quindi aumenta il tasso di morte delle cellule cerebrali dell’encefalo. Vale a dire che mantenersi attivi e sani può essere un buon modo per ritardare l’insorgenza della demenza senile.
Ovviamente le probabilità sono tutte diverse e variano a seconda dei soggetti. Gli esperti riferiscono che è molto difficile sviluppare la demenza senile prima della vecchiaia, quindi non c’è pericolo. Gli esami medici ogni sei mesi possono essere d’aiuto per identificare eventuali patologie.