In Italia c’è un monumento famoso in tutto il mondo che ha bisogno di essere salvato, perciò una squadra di droni lo monitorerà dall’alto.
Nell’epoca attuale i droni possono essere impiegati dappertutto, anche per salvare un antico monumento. Ma qual è l’origine di questi apparecchi? Per la precisione, i droni sono dei velivoli a pilotaggio remoto, cioè sono degli apparecchi senza pilota telecomandati a distanza. Il primo mezzo volante automatico è stato realizzato addirittura nel 1849, quando l’Austria attaccò Venezia con alcuni palloni pieni di bombe spinti dal vento.
Altri velivoli senza pilota sono stati realizzati anche durante la Prima Guerra Mondiale. Tuttavia, questi ultimi non erano spinti dal vento, ma pilotati a distanza tramite una radiofrequenza e dei giroscopi installati sul drone. Questo velivolo, chiamato “bomba volante”, decollò per la prima volta il 12 settembre 1916, con l’obiettivo di dimostrare il volo automatico.
Droni per salvare un famoso monumento
Il grande monumento da monitorare e da salvare è il Colosseo, cioè la costrizione più famosa del mondo. L’Anfiteatro Flavio, oggi conosciuto come il Colosseo, fu inaugurato nel 70 d.C. e in quell’epoca era un qualcosa di eccezionale. Purtroppo, dopo la caduta dell’Impero Romano l’enorme costruzione alta circa 50 metri venne completamente abbandonata, e nei successivi anni fu anche saccheggiata da tantissime persone. Durante il Medioevo il Colosseo appariva ormai del tutto rovinato e coperto dalla crescita dell’erba e delle piante. E non solo: in quel periodo e anche nel Rinascimento accanto al famoso Anfiteatro Flavio andavano a pascolare persino le pecore. Inoltre, dopo essere stato completamente spogliato dal suo pregiato marmo bianco, arrivarono anche i terremoti che completarono il lavoro.
Fortunatamente, nell’epoca moderna il Colosseo è ritornato ad essere curato e coccolato, anche se ha perso la sua bellezza originale. Tuttavia, negli ultimi anni si sta avvicinando sempre di più un altro grande nemico delle costruzioni antiche, e non solo: il famoso cambiamento climatico. Quest’ultimo sta portando delle temperature estreme, degli sbalzi termici mai visti negli ultimi secoli tra l’estate e l’inverno e anche delle tempeste e precipitazioni estreme. Chiaramente, tutto questo è una novità per gli esperti, poiché un clima del genere non era mai apparso su un monumento come il Colosseo, almeno negli ultimi secoli. Perciò, occorre monitorare costantemente l’antica costruzione attraverso l’utilizzo di una squadra di droni e di satelliti.
Per la precisione, questa squadra tecnologica e automatica sorveglierà dall’alto l’intero Parco archeologico del Colosseo. In più, sarà utilizzata una web app sviluppata con l’ASI (Agenzia Spaziale Italiana). Pertanto, l’obiettivo principale è capire se ci siano delle zone da restaurare, da proteggere o da monitorare più da vicino. Per quanto riguarda i satelliti, si cercherà soprattutto di captare ogni segnale negativo proveniente dal suolo terrestre, precisamente dal terreno e dallo strato roccioso situato vicino e sotto il Colosseo.