Gli inviati di Chi l’ha visto hanno intercettato Parolisi fuori dal carcere di Bollate: le sue parole gli costano caro.
Era il 18 aprile 2011 quando Melania Rea, 29enne madre di una bambina di un anno e mezzo, scompare nel nulla in provincia di Ascoli Piceno. “Eravamo andati a fare una gita al Pianoro di Colle San Marco. Io ero con nostra figlia alle altalene, mia moglie si è allontanata per andare in bagno e non è più tornata”: sono queste le parole con cui il marito della donna, Salvatore Parolisi, caporalmaggiore dell’Esercito, ricostruiva le sue ultime ore insieme.
In realtà, si scoprirà, la Rea era stata uccisa con 35 coltellate mentre Parolisi si riprometteva di iniziare una nuova vita con l’amante: come ben noto, Parolisi verrà arrestato e dopo essere stato condannato all’ergastolo nel 2012, vedrà la sua pena diminuire fino a 20 anni (in Cassazione).
Non solo, avendo un comportamento da detenuto modello, Parolisi gode di permessi premio, nonostante la famiglia di Melania Rea si batta contro questi privilegi nei confronti dell’uomo, che ha già scontato 12 anni di carcere e che nel frattempo si è iscritto alla facoltà di Giurisprudenza a Milano.
Negli scorsi giorni Parolisi è stato intercettato dagli inviati di ‘Chi l’ha visto?’ fuori dal carcere di Bollate, vicino a Milano, dove sta scontando la sua pena.
E le parole rilasciate da Parolisi gli costeranno caro, come riportato dal Corriere della Sera.
Nell’intervista esclusiva rilasciata al programma condotto da Federica Sciarelli aveva parlato delle sue difficoltà nel rifarsi una vita (“Sarà dura, perché il nome ormai… Troppi pregiudizi”) ma soprattutto aveva teso a prendere posizioni auto-assolutorie, negando la paternità dell’omicidio: parole che vanno contro la verità processuale, che hanno fatto infuriare la famiglia della moglie e che hanno portato il tribunale di sorveglianza (nella persona della magistrata Rosanna Calzolari) a revocargli tutti e 15 i permessi che gli erano stati concessi fino a ottobre.
Con le sue parole, infatti, Parolisi pare non aver “compreso il significato” della condanna: Parolisi si ritiene “ingiustamente condannato” e così perdono di senso tanto il processo, quanto il percorso di reinserimento quanto la valenza dei permessi – premio: “la gravità delle affermazioni e l’assenza di consapevolezza” di Parolisi portano a questa revoca dei permessi premio al fine di “stimolare un’approfondita riflessione”.
In merito ai permessi premio, Parolisi aveva infatti dichiarato sprezzante, davanti alle telecamere del programma di Rai3: “Sai da quando potevo uscire io? Da 4 anni. Me l’hanno fatta cac… fino all’ultimo. Mi hanno dato l’aria. Dodici ore di permesso di m…. mi hanno dato, questo mi hanno dato”.
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