Barbie, non è tutto oro quel che luccica: la storia della sua creatrice è tutt’altro che ‘rosa shocking’

Pubblicato il giorno

da Simona Contaldi

nella categoria: Gossip e Spettacolo

E’ senza dubbio il film del momento, ma quello che si nasconde dietro la storia di Barbie vi lascerà a bocca aperta: ecco la verità

L’abbiamo vista come ruolo chiave all’interno del film che sta facendo innamorare tutti noi, ma qual è la vera storia di Ruth Handler? La verità è che la storia che si nasconde dietro Barbie, una delle bambole più amate dalle bambine di tutte le generazioni, è ben lontana dall’essere per così dire “rosa shocking” e soprattutto dall’essere tutta rosa e fiori.

la vera storia
Barbie, non è tutto oro quel che luccica – machedavvero.it

Ideatrice della bambola di Barbie, all’interno del film Ruth Handler ci viene mostrata sotto forma di fantasma e soprattutto rappresenta agli occhi di Margot Robbie la chiave di accesso per il mondo reale: saggia, profonda e soprattutto con un non so che di magico.

In particolare, all’interno del film il suo è un ruolo chiave proprio perché è la prima figura femminile importante che ci viene mostrata, dopo quasi due ore di figure maschili che sembrano detenere il potere a discapito delle donne: ma qual è dunque la vera storia di Ruth Handler?

La storia di Barbie è tutt’altro che bella, scopriamola

Come possiamo ben intuire, Ruth Handler è in realtà morta (non a caso, infatti, all’interno del film di Greta Gerwig ci appare sotto forma di fantasma) nell’ormai lontano 2002 all’età di ottantacinque anni. A discapito dell’immagine che ci è stata data, però, in realtà la sua vita è stata molto più complessa e controversa di quanto possiamo pensare: basti pensare, infatti, che la donna ha in realtà dovuto affrontare una malattia. Stiamo parlando di un cancro al seno negli anni settanta e per il quale si è servito della sua conoscenza in materie plastiche acquisite in tanti anni nel settore dei giocattoli.

la vera storia
Barbie, non è tutto oro quel che luccica – machedavvero.it

Ma non finisce certo qui: nel corso della sua vita, infatti, e nonostante il ruolo chiave che ha avuto nella creazione di uno dei giocattoli ad oggi più vantaggiosi economicamente parlando, in realtà Ruth Handler è stata costretta a lasciare la Mattel a causa di un conflitto nato per dei problemi finanziari. Uno scandalo che accusava la donna, insieme ad altri cinque incriminati, di aver falsificato alcuni registi di vendite per influenzare il mercato. La storia si è poi conclusa con un patteggiamento: ben cinquantasette mila dollari di multa e cinque anni di libertà vigilata, oltre a cinquecento ore di servizio alla comunità rispetto ai quarantuno anni di carcere che avrebbe invece dovuto scontare.

Infine, non bisogna dimenticare i notevoli problemi che Ruth Handler ha incontrato nella creazione proprio di Barbie: vale a dire tutte le opposizioni da parte di numerosi uomini a causa della sua intenzione di rendere questa bambola quanto mai realistica e dunque dotata di seno e anche di quelle che sono le curve che tutti noi abbiamo. Insomma, un’immagine tutto sommato ben poco infantile e adatta ai bambini. Ma soprattutto, lo sapevate che in realtà c’è un’altra donna, Ann Ryan, che sostiene che l’idea di Barbie sia in realtà di proprietà del padre? Ebbene sì, nonostante non sia mai stato accertato che è così, questo ha senz’altro contribuito a macchiare l’immagine della bambola.
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