C’è un male che attanaglia gli uomini: ma che può essere prevenuto in un modo tutto sommato piacevole: ecco come.
Ci sono delle abitudini che possono preservarci da malattie molto gravi. Se poi sono anche abitudini piacevoli, beh, allora ancora meglio. La scoperta scientifica che è arrivata in questi giorni, dunque, è davvero una bella notizia per gli uomini, che così potranno preservarsi da una grave malattia.
Parliamo del tumore della prostata, che è il tumore più comune tra gli uomini e, soprattutto tra i 50 e i 60 anni, addirittura il 25% delle persone può sviluppare cellule cancerose. Una percentuale che sale addirittura al 50% quando si ha 80 anni. Il tumore alla prostata solitamente cresce in maniera molto lenta, con un tasso di sopravvivenza a 5 anni superiore al 95%.
Nella maggior parte dei casi, il cancro alla prostata non presenta alcun sintomo fino a quando la crescita non è abbastanza grande da esercitare pressione sull’uretra, quel tubo attraverso il quale si fa pipì. Tra i sintomi più comuni troviamo il bisogno di urinare più spesso, soprattutto di notte, a volte con incontinenza. Non solo, difficoltà a iniziare a fare pipì, a volte con necessità di sforzarsi, con la sensazione che la vescica non si sia svuotata completamente.
Ma possiamo prevenire questo male con alcuni accorgimenti che, fortunatamente, sono anche piacevoli. Ecco cosa ci dice una recentissima ricerca scientifica.
La ricerca scientifica
La ricerca ha rivelato quante volte gli uomini dovrebbero fare sesso al mese per ridurre il rischio di cancro alla prostata. Ebbene sì, il rischio modificabile di ammalarsi è dovuto a quante volte si fa sesso in un mese. Scienziati statunitensi hanno intervistato quasi 32.000 uomini sulle loro abitudini di eiaculazione e li hanno seguiti per vedere se gli fosse stata diagnosticata la malattia mortale.
Gli uomini di età compresa tra 20 e 29 anni che raggiungono l’orgasmo 21 volte al mese (cinque volte a settimana) hanno circa un terzo in meno di probabilità di soffrire di cancro alla prostata rispetto a quelli che lo fanno solo da quattro a sette volte al mese. Quelli di età compresa tra 40 e 49 anni hanno il 32% di probabilità in meno, secondo i risultati.
Ovviamente, si parla di eiaculazione, quindi nello studio è compresa anche la masturbazione. Questi risultati forniscono ulteriori prove di un ruolo benefico dell’eiaculazione più frequente durante la vita adulta nell’eziologia del cancro alla prostata, in particolare per le malattie a basso rischio.