La scienza è riuscita a scoprire come il feto, da dentro il grembo, orienti ciò che deve fare la futura mamma, tramite un “telecomando”
I più cinici ironizzano sul fatto che, una volta con un bimbo o una bimba, la mamma diventa di fatto ai loro ordini, esaudendo tutte le richieste. Ovviamente non è così, o, almeno, non è niente così. E’, invece, sicuramente così (perché lo dice la scienza) il fatto che il feto, durante la gravidanza abbia una sorta di “telecomando” con cui “ordina” alla futura mamma ciò che deve fare: ecco la scoperta.
La meraviglia della gravidanza. Qualcosa che solo chi l’ha provata, sia come futura mamma, ma anche come futuro papà, può provare a descrivere. Settimane, mesi di attesa per vedere, finalmente, il frutto dell’amore. Una magia che, ovviamente, sottostà a processi scientifici e biologici.
E oggi, non per voler a tutti costi spoetizzare una delle cose più tenere che esistano, vi diamo conto di una recentissima scoperta che ci dice come il feto nella pancia della mamma sia in possesso di una sorta di “telecomando” (così l’hanno definito gli scienziati) per pilotare la futura mamma verso la direzione giusta.
Il feto e il suo “telecomando”
La scoperta si deve a un gruppo di ricercatori dell’Università di Cambridge (Regno Unito), che è stata pubblicata su Cell Metabolism. La ricerca ha osservato i meccanismi che si attuano all’interno del grembo materno, notando come i nascituri abbiano un “telecomando” per guidare la futura mamma: si tratterebbe di un gene ereditato dal padre, che obbligherebbe l’organismo della gestante a rilasciare in circolo i nutrienti necessari per la crescita dei futuri bimbi.
Il periodo della gravidanza è bello, bellissimo, come abbiamo detto. Ma è anche molto delicato, dato che bisogna trovare il giusto equilibrio tra la crescita del feto e la salute della mamma che deve avere abbastanza zuccheri e grassi per la propria salute. I geni “telecomando” sono detti “geni imprinted” e sono geni che il nascituro eredita dal padre. Non sorridete se li definiamo “ingordi” ed “egoisti”, ma è per far capire, in termini semplici (mutuando peraltro ciò che sostengono gli scienziati) come tendano a manipolare le risorse materne per il bene del feto, così da farlo diventare grande e più forte.
I “geni imprinted”, invece, bilanciano questo comportamento, mettendo in atto una strategia per poter garantire la sopravvivenza della futura madre, in modo tale che il feto cresca il giusto, senza togliere tutte le sostanze necessarie alla gestante. Tutto questo meccanismo avviene nella placenta che viene partorita con la fine della gravidanza, ma che fa mantenere dei “ricordi” genetici, che potranno, quindi essere usati nelle eventuali gravidanze future.