L’Italia detiene un particolarissimo record digitale nell’ambito del turismo: è (anche) nostra la ciclovia più cliccata su Google, ma non mancano problemi.
Le ciclovie, cioè le strade progettate e realizzate per essere percorse in bicicletta attraverso scenari urbani e naturali, sono la nuova frontiera del turismo green. Si tratta infatti di un’attività turistica a bassissimo impatto ambientale, che non provoca emissioni, che fa bene alla salute e che porta gli appassionati a strettissimo contatto con il territorio che decidono di attraversare.
Naturalmente le ciclovie sono diffuse soprattutto al centro e nord Italia, dove le temperature permettono anche agli sportivi dilettanti di cimentarsi in lunghe gite in bicicletta per tutto l’anno, mentre nel Sud Italia, complici sia la scarsa qualità delle strade, sia le temperature spesso proibitive, le ciclovie non godono dello stesso successo.
Non stupisce quindi che la ciclovia dei record si trovi nell’estremo nord Italia, al confine con l’Austria e che, proprio per questa “gestione a metà” ci siano anche delle particolari problematiche.
Secondo un recentissimo rapporto del Ministero del Turismo, la Via Claudia Augusta ha superato anche le note Ciclovia Adriatica e Ciclovia dell’Alpe Adria, diventando quest’anno la ciclovia italiana più cercata su Google con 12,100 ricerche l’anno.
Si tratta di un risultato impressionante, considerando che le altre due ciclovie più famose d’Italia, quelle appena citate, difficilmente raggiungono le 6.000 ricerche l’anno.
Naturalmente questo interesse digitale si trasforma in un grande interesse turistico, che quindi porta ogni anno migliaia di viaggiatori a percorrere la Via Claudia, una via internazionale che collega Germania, Austria e Italia seguendo il tracciato dell’antica via romana di cui attualmente la ciclovia porta il nome.
Oltre a essere un’antica via di comunicazione e oggi una degli itinerari turistici più famosi d’Europa, la Via Claudia Augusta è un percorso culturale di grande interesse, lungo il quale si possono incontrare antiche testimonianze storiche e archeologiche ma anche fare gustose tappe enogastronomiche.
Attualmente Austria e Germania stanno dialogando con l’Italia, e con il Trentino in particolare, allo scopo di migliorare l’offerta turistica e le condizioni del tracciato sul versante italiano che, com’era facilmente prevedibile, verte in condizioni peggiori rispetto al tracciato austriaco e tedesco. L’associazione Claudia Augusta Altinate si è fatta carico in passato dello sviluppo e della cura dell’antica Via, ma ormai le associazioni che lavorano su territorio mitteleuropeo stanno facendo pressioni sulle istituzioni italiane perché investano di più su quella che viene considerata da ogni parte come una grande opportunità di crescita turistica ed economica per tutte le regioni toccate dall’antica Via.
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