Non è vero che l’estate sia solo rilassamento e riposo. Anzi, gli studi dicono l’esatto opposto: ci si stressa di più. Ecco perché.
Estate, divertimento, gioia, tempo libero. Macché! Estate tempo di stress e di ansia e apprensione. Avete capito benissimo, non pensiate che sol perché nella vulgata comune l’estate sia la stagione della spensieratezza, sia effettivamente così. Anzi, la realtà dimostra proprio il contrario. andiamo a vedere cosa dicono gli ultimi studi.
La ricerca è condotta da LingoKids che parla di un cospicuo aumento di quello che chiama “burnout parentale” nei mesi estivi. A esserne maggiormente colpiti sono i genitori, addirittura il 59% di essi sperimenta un aumento significativo dei livelli di ansia e stress durante le vacanze estive. Pensate, per esempio, che si registra un drastico aumento di consulenze psicologiche nel mese di settembre.
In estate, infatti, i genitori sono sottoposti a uno stress molto intenso per via del fatto di dover passare molto più tempo con i figli, dato che le scuole sono chiuse. Non solo accudirli, come è giusto che sia, ma anche dover giocare con loro, a volte con attività molto stancanti, sia sotto il profilo fisico, che mentale.
Tra i fattori che influenzano i livelli di stress tra padri e madri in estate c’è sicuramente la mancanza di tempo, dato che, peraltro, le vacanze dei figli non corrispondono spesso alle ferie dei genitori. Non è semplice, dunque, organizzare la logistica di tutto ciò che serve ai ragazzi e alle ragazze. Anche perché i genitori devono far fronte alla routine dei bambini, che cambia spessissimo. Non sempre i genitori sono pronti ad adattarsi, anche per via degli impegni lavorativi.
Tutto questo, ovviamente, porta a un carico mentale maggiore e può provocare più tensione all’interno della famiglia e, in tal senso possono sorgere difficoltà che richiedono un intervento terapeutico appena possibile. Ovviamente, il consiglio che danno gli psicologi è quello di condividere tra genitori le incombenze. Se tutto ricade su uno dei due, il peso sarà maggiore, mentre condividendo si potrà provare a mitigare lo sforzo e si sarà anche più complici.
Può essere di grande aiuto anche istituire una routine, che possa regolare i ritmi dei ragazzi, ma soprattutto dei genitori. Se non ci sono orari, attività, ritmi prestabiliti e tutto è improvvisato, è molto più facile che lo stress aumenti nel sistema familiare. Infine, il consiglio di sempre: in caso di difficoltà, contattare sempre degli esperti che possano essere da supporto e non aspettare di sentirsi sopraffatti prima di chiedere aiuto. È una forma di rispetto verso sé stessi e verso i propri figli.
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