Quando si è alla guida bisogna stare concentrati al 100 % su cosa si fa: ecco perché non dovresti più assumere questo comportamento.
Guidare un veicolo richiede una dose di attenzione estrema, visto che sbucano mezzi di trasporto, pedoni e biciclette da ogni dove, e ognuno di esso rappresenta un potenziale pericolo per la propria incolumità e per quella altrui.
Per guidare quindi servono mille occhi ed è importante essere concentrati ogni secondo, per tale ragione infatti sono stati vietati alcuni atteggiamenti molto rischiosi, come quello di utilizzare il cellulare quando si è seduti al posto del conducente. Le persone quindi per poter parlare e conversare al cellulare solitamente utilizzano la funzione del vivavoce, in modo tale da poter avere mani e occhi impegnati verso la strada. Secondo gli esperti però si tratta di un comportamento che va scoraggiato, poiché nasconde anche esso delle insidie.
Secondo le stime e le statistiche, in Italia l’utilizzo dei cellulari alla guida è il primo motivo che causa incidenti stradali. Il divieto dovrebbe estendersi a qualsiasi utilizzo immaginabile collegato al cellulare, poiché anche utilizzando il vivavoce oppure gli auricolari in verità è possibile distrarsi molto più facilmente rispetto a quando non si conversa. Secondo Iannoccari anche essere assorti in una conversazione fa infatti calare di molto la concentrazione che si dovrebbe avere sulla strada e sui suoi pericoli.
Il nostro cervello infatti non riesce a svolgere più compiti contemporaneamente, ma li mette in sequenza e quindi ognuno di essi ha una sorta di importanza e di priorità, per cui anche se a livello fisico riusciamo a concentrarci su due azioni completamente diverse, a livello mentale il cervello sarà focalizzato principalmente su una delle due.
Un aspetto interessante relativo a questa ricerca risiede nel paragone che è stato svolto mettendo a confronto chi si mette al volante dopo aver bevuto un bicchiere di vino e chi invece guida utilizzando il vivavoce: “Chi usa il vivavoce non crede di essere distratto, pensa di essere concentrato alla guida e non si sente ‘vulnerabile’, pensa che avendo le mani libere ha sempre e comunque il controllo, mentre chi si mette in auto dopo aver bevuto un bicchiere al massimo due, è consapevole di poter avere i riflessi più lenti e pertanto presta maggiore attenzione e prudenza, e questo è stato dimostrato proprio misurando lo spazio di frenata impiegato mentre erano al volante, che era maggiore nel primo caso”.
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