Nuova proposta per combattere il calo dei fedeli alle Messe: il parroco viene a prenderti direttamente a casa tua.
La Fede si sa è qualcosa di intimo e ogni cattolico la esprime a suo modo secondo coscienza: c’è chi nel privato osserva tutte indicazioni della dottrina cristiana ma non va in Chiesa, c’è chi non prega mai e va a Messa solo a Pasqua e Natale. Ma per la maggior parte dei cattolici osservanti, per essere un buon cristiano, devi rispettare i precetti della Fede e soprattutto devi pregare anche insieme agli altri. Andare a Messa la domenica per un cattolico è sentirsi parte di una collettività che condivide la Fede, quindi la necessità di rinnovare l’atto di fede ogni domenica.
Non sempre però recarsi alla messa domenicale è facile; considerando che il nostro paese ha moltissimi anziani, che sono i frequentatori più assidui delle chiese, possiamo immaginare che a volte non è possibile per loro. Ci sono situazioni in cui è necessario un accompagnatore oppure la chiesa è troppo distante dal luogo in cui si vive.
Quest’ultimo caso è molto frequente specialmente nei centri piccoli: la chiesa è fuori del paese e non ci sono mezzi pubblici per arrivarci. Il risultato è che le chiese parrocchiali, spesso, durante la celebrazione domenicale sono deserte.
Padre Antonio Rungi è un teologo, delegato arcivescovile della provincia di Gaeta e ha fatto una proposta curiosa ma sensata per far venire in chiesa la domenica, tutte quelle persone che non riescono a farlo per motivi concreti; nella sua zona molti fedeli abitano in campagna e, in molti casi, non hanno mezzi per raggiungere la parrocchia.
Non è facile trovare qualcuno che li accompagni oppure a volte sono in condizioni fisiche che non permettono la deambulazione ma tutte questi cattolici vogliono partecipare alla Messa. Guardarla in televisione non è la stessa cosa, come abbiamo detto la Fede è anche condivisione.
La sua proposta è approntare una specie di chiesa-bus, per l’esattezza “Bus Messa Parrocchiale”, che passi in vari punti della zona a prelevare le persone che vogliono partecipare al Rito domenicale.
Questo servizio, propone Padre Antonio, sarebbe curato dalle parrocchie e magari finanziato dagli enti locali visto che effettivamente diventerebbe un servizio sociale: nel nostro Paese c’è la libertà di culto e nessuno deve avere impedimenti per esprimere la propria Fede. Come ribadisce Padre Rungi, la proposta, per quanto curiosa, è anche la dimostrazione di una cura e di un’attenzione alle persone che per qualsiasi motivo sono in difficoltà.
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