Morto l’acrobata 30enne, celebre per i suoi selfie estremi, ai limiti della vertigine
L’ultima spericolata impresa di Remi Lucidi, noto con il nickname Enigma e celebre per i suoi selfie spericolati, in cima a grattacieli ed edifici di altezze impressionanti. Remi Lucidi aveva solo 30 anni, quando la sera del 29 luglio, intorno alle 18, è precipitato dal complesso della Tregunter Tower, a Hong Kong. È morto cadendo dal 68esimo piano, dichiarato morto sul colpo. Una disgrazia e una giovane vita che se ne va.
Il ragazzo era famoso per le sue imprese estreme, le quali condivideva con i suoi followers sui social media. La sua attività motoria era quella di scalare grattacieli, in giro per il mondo, senza nessuna attrezzatura cautelare di sicurezza. Il suo praticare questi sport estremi e adrenalinici, gli hanno portato un certo successo sui social e gli hanno conferito la nomina di influencer, con il nome di Remi Enigma.
Remi Enigma: morto mentre scalava un grattacielo di Hong Kong
Il trentenne francese, Remi Lucidi, aveva iniziato a girare il mondo nel 2016, quando cominciò la sua attività di influencer sui social, postando foto e video di acrobazie sui punti più alti di grattacieli ed edifici che superavano i 400 metri. Sulle didascalie dei suoi post si può leggere “Above the sky”, ovvero “Sopra il cielo”. È riuscito ad arrampicarsi sopra i palazzi di tutto il pianeta: Dubai, Portogallo, Polonia, Francia, Bulgaria e Colombia, andando alla ricerca del prossimo edificio da battezzare.
Eppure, questa volta, non è riuscito a tornare indietro. La sua ultima acrobazia è stata fatta a Hong Kong, nel grattacielo residenziale, in cui è entrato clandestinamente. Secondo gli inquirenti del luogo, era riuscito ad entrare mentendo; aveva detto alla guardia giurata che si era recato lì per fare visita al suo amico, al quarantesimo piano. Tuttavia, l’uomo si era insospettito e si era confrontato con questo famoso “amico”, il quale ha negato di conoscere anche solo l’esistenza di Remi Enigma Lucidi.
Nonostante la scoperta, ormai era troppo tardi, Remi Enigma stava già salendo al 68esimo piano. L’ultima persona a vederlo vivo è stata l’addetta alle pulizie del palazzo. Il ragazzo francese aveva cominciato a bussare, forsennatamente, addosso al vetro della finestra nell’appartamento in cui si trovava la donna. Quest’ultima si è spaventata, non capendo cosa stesse accadendo, ha pensato si trattasse di un ladro che voleva entrare, così ha chiamato la polizia.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, probabilmente Lucidi stava chiedendo aiuto mentre bussava alla finestra. Il motivo per cui lo stesse facendo non è ben chiaro, forse era rimasto intrappolato in un’area dell’edificio, mentre cercava di scattare una delle sue solite foto, ma impossibilitato a tornare in un punto sicuro, per non cadere. Dopo il disperato tentativo di salvezza, più niente. Precipitato nel vuoto, da un’altezza di 220 metri.
Questa è solo un’ipotesi, ancora non si hanno fatti certi sull’accaduto. Quando la polizia è entrata nell’area della scena dell’incidente, ha trovato solo la macchina fotografica, che conteneva foto delle sue gesta adrenaliniche: ciò che rimane di lui. Foto e video raffiguranti le sue imprese estreme, di una vita vissuta al limite, ma troppo breve. I parenti, purtroppo, si aspettavano una telefonata in cui sarebbero stati informati di una tale notizia, prima o poi, ed è arrivata. I genitori e la fidanzata si sono chiusi nella loro sofferenza e nel dolore per la perdita.