Il Consiglio dei Ministri ha autorizzato più di 62 mila assunzioni con il percorso abilitante da 60 CFU. Scopriamo le ultime novità.
Un Decreto Meloni e un Dpcm contengono le novità decise dal Ministero dell’Istruzione e del Merito con riferimento alle assunzioni nel comparto scuola.
È arrivata l’autorizzazione da parte del Consiglio dei Ministri per l’assunzione di 62 mila candidati da inserire nel comparto scuola con contratto a tempo indeterminato. Il Dpcm sulla formazione degli insegnanti per la scuola secondaria di I e II grado (medie, superiori) è stato approvato e, dunque, il nuovo percorso con l’acquisizione di 60 Crediti Formativi Universitari o Crediti Formativi Accademici potrà ora portare ad una veloce assunzione.
Il Decreto del Presidente della Repubblica è stato deliberato lo scorso 3 agosto dando il via alle autorizzazioni delle assunzioni a tempo indeterminato suddivise in
L’obiettivo è ridurre il precariato e migliorare la funzionalità della scuola italiana. Giuseppe Valditara – Ministro dell’Istruzione – ha aggiunto, poi, l’arrivo di altre 30 mila assunzioni per il concorso PNRR di fine settembre. Il traguardo è di 70 mila unità inserite nel comparto scolastico in pochi anni.
Chi potrà puntare all’assunzione? Il Dpcm Meloni ha definito i percorsi di formazione iniziale degli insegnanti per le scuole medie e superiori. Gli interessati dovranno seguire un percorso formativo per acquisire minimo 60 CFU. A questo percorso standard se ne affiancheranno altri due da 30 e 36 crediti rivolti ai docenti che hanno prestato servizio nella scuola per minimo tre anni scolastici e che hanno conseguito 24 CFU come da normativa precedente.
Tutti e tre i percorsi formativi prevedono un esame conclusivo che consisterà in una prova scritta e una lezione simulata. Superando l’esame si otterrà l’abilitazione all’insegnamento con conseguente accesso ai concorsi che avverranno con cadenza annuale. Ricordiamo che le prove del concorso scuola cambieranno per attuare il PNRR. Per il prossimo concorso si prevede una prova scritta da 50 quesiti a risposta multipla dalla durata di 100 minuti e una prova orale di 45 minuti.
In questo modo si pensa di creare una generazione di insegnanti fortemente strutturati – come sottolineato dal Ministro Valditara – grazie ad un percorso di formazione disciplinare e pedagogica e a meccanismi di valutazione volti a garantire l’efficacia didattica.
Un traguardo importante per migliorare notevolmente la qualità dell’insegnamento e per costruire una scuola che diventi un punto di riferimento per gli studenti e le famiglie.
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