Se odi il digitale ti conviene imparare: se fai questa attività torni a essere un ventenne

Pubblicato il giorno

da Giulia Fortuna

nella categoria: News

Puoi ringiovanire le tue capacità cognitive se ti dedichi a questa attività: impara soprattutto se non sei esperto con il digitale

Con il passare degli anni le capacità cognitive, che raggiungono la loro massima efficienza tra i 20 e i 30 anni, cominciano a deteriorare gradualmente.

Ringiovanire attraverso questa attività digitale
Se ti dedichi a questa attività digitale, potrai tornare a sentirti giovane come una volta (machedavvero.it)

 

Si tratta di un processo fisiologico irreversibile a cui l’essere umano non può opporsi, ma qualcosa può comunque fare. Si può rallentare questo processo cercando di potenziare le proprie capacità mnemoniche e il mondo digitale può offrire spunti molti interessanti per mantenersi in allenamento sotto questo aspetto. In poco tempo è possibile tornare a sentirsi giovani e scattanti come una volta. In che modo?

Gli over 60 che si impegnano in queste attività hanno grandi benefici: lo afferma una ricerca

Il mondo del digitale fa parte, ormai da anni, della nostra quotidianità. I più giovani non ne possono fare a meno, ma anche le persone più anziane non devono essere escluse ed ignorare i benefici che questi strumenti, se usati adeguatamente, possono portare alle loro capacità cognitive. Da tempo infatti i videogiochi hanno incluso tra i loro fruitori anche fasce d’età prima lontane da questa cerchia. Si tratta degli adulti over 60 che si sono progressivamente avvicinati ai videogiochi per un motivo. Lo spiega una ricerca.

Adulti over 60 anni giocano ai videogiochi: i benefici secondo una ricerca
Gli adulti over 60 si sono avvicinati ai videogiochi: i benefici secondo una ricerca (machedavvero.it)

Una recente ricerca americana condotta dall’Università di York ha dimostrato che gli adulti over 60 che si impegnano in giochi di enigmistica online vantano capacità di memoria uguali a quelle dei ventenni. I dati parlano chiaro e l’associazione di categoria dell’industria videoludica statunitense (ESA) ha evidenziato come oltre 164 milioni di adulti negli Usa giocano ai videogiochi e tre quarti degli americani hanno almeno un giocatore in casa nel 2019. L’enigmistica digitale però non è l’unica attività a potenziare cognitivamente. Ce ne é un’altra.

Giovani e anziani a confronto in queste attività digitali: cosa è emerso

I ricercatori dell’Università di York hanno dichiarato anche che le persone meno giovani che si dedicano ad attività di giochi di puzzle digitali sono in grado di aumentare la loro soglia d’attenzione e diminuire i fattori di distrazione. Un beneficio ulteriore si rileva nel rallentamento del processo di deterioramento della cosiddetta memoria di lavoro, ossia essere in grado di ricordare più cose allo stesso tempo, una qualità tipicamente giovanile. Sull’abilità di memoria di lavoro visuo-spaziale (WM) e quella di ignorare le distrazioni il team di scienziati ha condotto anche un altro studio comparativo. Cosa è emerso?

Potenziare capacità mnemoniche con queste attività digitali
Questi giochi digitali potenziano le capacità mnemoniche delle persone più anziane (machedavvero.it)

In un esperimento online gli scienziati hanno messo una capacità di WM superiore per i giocatori di strategia e azione rispetto ai non giocatori facenti parte di una categorizzazione di 209 partecipanti di età compresa fra i 18-30 anni. A differenza dei più giovani, i dati di 181 adulti anziani (60-81 anni) hanno rivelato una capacità di WM e una resistenza alla distrazione superiori per i giocatori di puzzle, pari a quelle delle persone tra 18 e 30 anni. La Dottoressa Fiona McNab del Dipartimento di Psicologia dell’Università di York ha quindi concluso che gli elementi di strategia dei giochi, come la pianificazione e la risoluzione dei problemi, sembra stimolino una migliore memoria e attenzione nei giovani. Al contrario, non sono stati osservati gli stessi benefici negli adulti più anziani.

Dallo studio è emerso dunque come gli adulti over 60 anni hanno manifestato una maggiore probabilità di dimenticare gli elementi memorizzati quando erano impegnati in giochi di strategia e si distraevano più facilmente. I partecipanti più giovani invece hanno avuto difficoltà a mantenere alta la loro soglia d’attenzione quando giocavano esclusivamente a giochi di enigmistica. I risultati della  ricerca suggeriscono dunque l’importanza di valutare diverse tipologie di giochi per la ricerca e la progettazione di interventi cognitivi adatti a diverse fasce d’età. Tu che cosa ne pensi?

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