ex tronista costretta a lasciare il lavoro (Credit:wkipedia) machedavvero.it
Brutto periodo per un ex famosa tronista di Uomini e donne, costretta a lasciare il suo lavoro per curarsi
Dopo mesi di silenzio si torna a parlare di una delle ex troniste più amate di Uomini e donne. Stiamo parlando di Teresa Cilia che ha preso parte al parterre diversi anni fa scegliendo e poi sposando Salvatore Di Carlo. Una storia la loro che ha fatto molto sognare ma che purtroppo è finita nel peggiore dei modi, la coppia si è separata ufficialmente lo scorso anno. Nel corso di questo periodo però la giovane salernitana oltre ai problemi legati al suo matrimonio si è ritrovata ad affrontare anche problemi di salute.
Come succede a molti personaggi di Uomini e Donne, l’ex tronista è solita condividere molto della sua quotidianità con i followers che la seguono. Ebbene, recentemente ha voluto confidarsi proprio con i suoi fan su un problema che sta condizionando molto la sua vita. Da tempo soffre di forti emicranie che l’hanno costretta addirittura a prendere una decisione molto importante.
L’ex tronista di Uomini e donne non sta affatto bene. A farlo sapere è stata proprio lei stessa annunciandolo sui social. la giovane ha spiegato che in questi giorni è stata assente per via di problemi di salute, ovvero dei forti mal di testa. La Cilia soffre di emicranie da tempo e fino a oggi si è curata con farmaci antiepilettici. Farmaci che ad oggi le danno solo effetti collaterali: aumento di peso e fame nervosa. Questi forti dolori l’hanno costretta diverse volte in settimana ad andare in ospedale, dove l’hanno curata con punture. I medici le hanno consigliato di prendere degli antidepressivi, ma sembra che ci sia anche un’altra alternativa.
Si tratta di alcune punture di botox, precisamente 36, da fare dietro la nuca e al collo. Teresa alla fine, non ha nemmeno nascosto che i continui mal di testa l’hanno portata a dover abbandonare il suo lavoro. Si perchè il continuo assentarsi ovviamente ha creato problemi in azienda.
Teresa ha spiegato che la sua è una vera e propria patologia e non capisce il perchè lo Stato non interviene dando una mano a chi ne ha bisogno. A livello economico, infatti, cercare di contrastare il dolore dovuto all’emicrania comporta una grande spesa, che ovviamente è a suo carico. Ogni scatola di pillole che acquista costano 10 euro e in un mese ne prende tantissime. A questi si aggiungono anche tutte le visite private, prelievi di sangue e controlli vari.
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