Gli occhi di un edificio romanico - Fonte Instagram @architectanddesign - machedavvero.it
A volte camminando per strada o passando in macchina attraverso zone che non conosciamo veniamo colpiti da un edificio che sembra “spiarci”: perché succede?
Partiamo dall’affermare che non si tratta di un’idea che sta solo nella nostra testa: si tratta di un’illusione che si genera attraverso il modo in cui il nostro cervello elabora le immagini che arrivano attraverso gli occhi.
In pratica il nostro cervello è “programmato” per riconoscere i volti delle altre persone, ma anche per interpretare nella maniera più precisa e più corretta possibile le sue espressioni. Questa capacità, che l’uomo ha messo a punto attraverso il suo percorso evolutivo, è di fondamentale importanza per la sua sopravvivenza, perché gli consente di distinguere le creature minacciose da quelle amichevoli e gli permette quindi di mettersi al sicuro dalle prime e di collaborare con le altre.
Il problema è che a volte il nostro cervello vede tratti del viso umano anche laddove di umano non c’è assolutamente nulla e, proprio su questo particolare meccanismo, si genera un fenomeno chiamato pareidolia.
Il volto umano è strutturato in maniera molto semplice e riconoscibile: possiede due strutture grossomodo circolari nella parte superiore (gli occhi) e una struttura verticale posta al suo centro che ne evidenzia la simmetria (il naso).
Nella parte inferiore del volto invece troviamo un’apertura orizzontale molto mobile e che può assumere molte angolazioni differenti (la bocca).
L’insieme di questi elementi ovviamente non si trova soltanto nel volto umano ma, per mera casualità o perché vengono messi apposta in quel modo, possono essere ritrovati in moltissimi altri luoghi come, appunto, le facciate degli edifici.
Se in alcuni edifici si può pensare che si tratti soltanto di una casualità, in altre circostanze sembra quasi che l’architetto abbia cercato in tutti i modi di dare un volto all’edificio e che si sia sforzato di disporre vari elementi proprio con lo scopo di ingannare l’occhio dei passanti e suggestionare la mente degli osservatori.
Il gioco è reso anche più divertente dal fatto che la struttura del volto umano non è l’unica che siamo in grado di riconoscere facilmente: a volte siamo in grado di individuare al primo sguardo anche forme che ricordano musi di animale.
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