Torna l’incubo Covid ed i presidi si stanno già muovendo. Ecco quando e dove inizierà la stretta al contagio: tutte le informazioni da sapere.
Dopo mesi in cui sembrava essere tornata la normalità, l’Italia ed il mondo tornano a piombare nell’incubo contagi da coronovirus. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha di fatto invitato tutti i paesi a rafforzare la sorveglianza riguardante il virus e a continuare a mantenere attive le raccomandazioni sull’emergere di nuove sottovarianti.
Il Covid continua ad essere una minaccia per la salute in tutto il mondo. Una preoccupazioni che arriva direttamente dall’OMS soprattutto perché l’Organizzazione ha smesso da un po’ di raccogliere dati sull’incidenza del virus, sui ricoveri in ospedale e sulle morti. Un’emergenza che si sta introducendo anche in Italia, soprattutto con la riapertura delle scuole.
Il ritorno sui banchi di scuola rappresenta un imminente e gravoso campanello d’allarme per le strutture sanitarie. Una situazione che a quanto pare la circolare del ministero della Salute non ha dato credito, anche perché non è previsto l’obbligo di isolamento per i soggetti positivi o entri a contatto con casi Covid.
Covid, pericolo ritorno a scuola: l’allarme dei presidi
Riguardo alla questione Covid si è espresso pubblicamente Mario Rusconi dell’Associazione presidi. L’uomo ha spiegato che le indicazioni agli studenti per il virus sono molto chiare. È importante evitare gli assembramenti degli alunni, soprattutto i primi giorni scolastici.
Per i presidi è importante evitare allarmismi e paranoie, ma non va bene nemmeno l’indifferenza che può essere gravosa. Per questo le scuole hanno deciso di fornire mascherine e gel disinfettante a chi le chiederà. Questo perché sono rimaste anche molte scorte dalla fase critica del virus.
Una decisione arrivata dopo l’aumento dei casi di positivi in queste ultime settimane che desta non poca preoccupazione tra la popolazione ed il personale scolastico. Soprattutto perché l’assenza dell’obblico di isolamente potrebbe spingere gli studenti, ma anche i lavoratori, a mettere a rischio le altre persone.
Rusconi ha poi spiegato quanto sia importante l’uso dei dispositivi di protezione, consigliato in particolare ai docenti e agli studenti che hanno delle fragilità. Attualmente, inoltre, le infezioni riscontrate in Italia sono lievi e quindi per il momento non si parla di un vero e proprio allarme in atto, ma solo una preoccupazione generale.
I casi sono aumenti soprattutto con il periodo estivo, una stagione in cui spinge le persone al contatto fisico ravvicinato con punti di assembramento come spiagge, locali, piazze o altri luoghi.