Di recente, è stato rinvenuto un fossile antico risalente addirittura a 4.000 anni fa: la scoperta ha lasciato senza parole gli esperti.
I reperti fossili o archeologici hanno un’importanza enorme nella conoscenza della storia e del passato degli esseri umani, perciò il duro lavoro degli archeologi e dei paleontologi è fondamentale per scoprire l’origine di tutto ciò che si osserva. Tuttavia, uno dei fossili più antichi mai trovati sulla Terra è stato individuato in Iran nel 2014. Si tratta di un fossile animale, caratterizzato da spicole di spugna risalenti ad un’epoca antichissima, precisamente a circa 535 milioni di anni fa.
In altre parole, è stata trovata una spugna marina della specie degli archeociatidi vissuta centinaia di milioni di anni fa. Ad ogni modo, è ancora in atto un lungo dibattito su questa scoperta, poiché se fosse confermata sarebbe la dimostrazione che le spugne marine in quell’epoca erano già presenti.
Recentemente, sono stati rinvenuti dei resti di un’antica donna appartenente all’età della pietra, in particolar modo in una foresta della Svezia settentrionale. Ciò che ha sorpreso tutti gli esperti è il fatto che i suoi resti siano rimasti sotto il suolo per ben 4.000 anni, protetti solo da una tomba realizzata con delle pietre. Secondo gli studiosi, si tratta di una donna morta all’età di 30 anni per dei motivi ancora sconosciuti e seppellita accanto ad un bambino di circa 7 anni, il quale potrebbe essere suo figlio. Tuttavia, la tecnologia odierna permette di ricreare persino un volto esistito migliaia di anni fa, avendo a disposizione solo i resti del cranio.
Pertanto, partendo dalle ossa del cranio uno speciale software è riuscito a ricostruire i muscoli facciali, la pelle, la forma degli occhi, del naso degli zigomi ecc. In questo modo un museo svedese ha potuto esporre al pubblico il volto reale dell’antica donna, vissuta nella parte settentrionale della Svezia circa 4.000 anni fa. Questa speciale tecnologia è stata in grado di ricostruire oltre 100 volti antichi negli ultimi 20 anni, appartenenti a uomini e donne vissuti migliaia di anni fa.
Chiaramente, l’archeologia ricostruttiva offre un nuovo modo di guardare il passato, poiché permette al visitatore del museo di guardare negli occhi dei propri antenati, scrutando la loro antica anima per immedesimarsi nella vita quotidiana di quelle epoche antiche. Inoltre, negli ultimi 20 anni la speciale tecnologia si è evoluta, infatti oggi il software è affiancato dalla stampa 3D ed è aiutato anche dalle nuove tecniche di estrazione del DNA. Tutto ciò aumenta notevolmente i dettagli del volto, ottenendo così un risultato molto più reale.
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