Le macchine ci stanno davvero superando? Eppure, sembra molto chiaro che noi siamo molto peggio di loro: la dimostrazione arriva dai captcha
La digitalizzazione viaggia in una maniera incredibile: ogni giorno che passa, nuovi processi sempre più all’avanguardia, sembrano sostituire in tutto e per tutto la mente umana. Tanto che, in tante persone stanno davvero iniziando a temere l’intelligenza artificiale. A macchia d’olio, infatti, si sta diffondendo questo timore del linguaggio macchina che sta iniziando ad essere etichettato come una vera e propria minaccia. Si prenda ad esempio la nuovissima chatbot ChatGpt.
Un automatismo, sviluppato dall’intelligenza artificiale, che riesce a creare periodi di frasi estremamente complessi, generare testi, e rispondere in tutto e per tutto alle nostre domande. La paura principale dell’utenza media è che questi dispositivi possano, in un certo modo, controllare l’operato delle macchine. Eppure, sembra proprio che più la generazione umana sviluppi questo sistemi, e più in un certo senso regredisca: lo dice anche il sistema captcha.
Captcha: di cosa si tratta?
Quante volte siamo su un sito web e per una questione di sicurezza, privacy e soprattutto far si che il sito capisca che non siamo una macchina, ci chiede di risolvere un captcha? Un captcha è l’acronimo di Completely Automated Public Turing test to tell Computers and Humans Apart. Una serie di domande o informazioni con le quali il sistema possa intuire che chi ha di fronte non è una macchina. Spesso basta scrivere dei numeri che ci vengono mostrati. I’m not a robot, la frase che spesso ci capita di leggere.
O ancora altre volte ci viene chiesto di compilare un puzzle, o individuare le immagini richieste in un gruppo multiplo di foto. Sembra tutto così semplice, e che effettivamente una macchina non può risolvere, in quanto sembrano risposte strettamente sensoriali. Eppure, c’è una novità che sbalordisce tantissimi utenti: pare che questi bot automatici, dotati appunto di intelligenza artificiale, siano riusciti a risolvere anche questi quesiti.
Come è possibile?
Quindi un sito web potrebbe essere illuso, che chi ha di fronte in realtà non è un essere umano? Ebbene sì, alcuno bot sono riusciti a risolvere in maniera anche più efficace degli uomini, i test captcha. Questa condizione era stata già in un certo senso prevista proprio da Google, che introdusse qualche anno fa i re-captcha proprio affinché l’utente potesse manualmente certificare il suo essere umano. Alcuni test, però, hanno rilasciato dei dati a tratti davvero preoccupanti.
Alcuni bot, infatti, risolverebbero i captcha con un tempo di un decimo, rispetto a quello degli umani. Se un soggetto impiega mediamente 10 secondi per risolverlo, un bot ce ne impiega uno, con una affidabilità anche quasi vicina al 100%. Che le macchine siano davvero diventate più intelligenti di noi? È presto per dirlo, ma sicuramente il sentore comune è dato dal fatto che molti automatismi sembrano davvero ingovernabili, incredibilmente intelligenti e così simili, per non dire superiori, a noi.