Una vincita che avrebbe potuto cambiare la vita di tre operai rischia invece di rovinare delle amicizie per sempre: succede nel Veronese.
Con il sogno di cambiare la propria vita per sempre, tre operai di Verona avevano deciso di acquistare un pacchetto di Gratta e Vinci dividendo le spese dell’acquisto e, almeno in teoria, anche i soldi delle eventuali vincite.
Una accordo a prova di bomba, se non fosse che, nel pacchetto di biglietti acquistati dal trio, c’era anche un biglietto con una vincita ricchissima, probabilmente molto più di quanto i tre avrebbero mai sperato di poter incassare per un colpo di fortuna.
Uno dei biglietti vincenti, infatti, dava diritto a ritirare un montepremi di ben 2 Milioni di Euro e, a grattarlo, era stato Ricardo, un operaio di origine brasiliana che, come da accordi, avrebbe dovuto dividere il montepremi con gli altri due.
Da questi presupposti si è originata una lite che sta rovinando tutti e tre i vincitori.
Nel momento in cui si è ritrovato tra le mani il fortunatissimo biglietto, l’operaio ha deciso di seguire la legge alla lettera e quindi, avendone pieno diritto, ha chiesto di riscuotere la vincita caricandola sul proprio conto dal momento che era in possesso del biglietto vincitore.
Non essendoci alcun problema legale, l’operaio ha quindi potuto incassare la vincita ma a quel punto si è rifiutato di dividerla con gli altri due “soci”. Com’era facile prevedere, gli altri due hanno fatto causa a Ricardo e quindi l’operaio è stato trascinato in tribunale per appropriazione indebita.
A quanto pare non si è trattata di un’udienza tranquilla, dal momento che davanti al giudice gli uomini hanno fatto volare offese molto pesanti. Gli altri due operai, Christian e Giovanni, non erano assolutamente disposti a farsi sottrarre la loro porzione di montepremi e, proprio per questo, hanno difeso le loro ragioni con le unghie e con i denti.
Erano presenti in aula anche le mogli dei tre ma, anziché tentare di calmare i mariti per evitare il rischio che gli uomini arrivassero alle mani, le donne hanno dato manforte ai loro coniugi, unendosi a loro nell’offendere tutti gli altri. Il Corriere del Veneto riporta che l’insulto più pesante volato in aula sia stato “Mafioso” ai danni di uno dei tre contendenti e che l’accusato abbia reagito furiosamente affermando “Mafioso a me? Guarda che non mi fai paura”.
Una cosa è certa però: tra i tre litiganti non gode nessuno, dal momento che la somma è stata congelata sul conto corrente in cui si trova e nessuno potrà disporne fino a che il giudice non avrà deciso che la proprietà del montepremi è del solo Ricardo o quest’ultimo dovrà effettivamente dividere la vincita con gli altri due soci.
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