A ottobre aumenti in busta paga per milioni di dipendenti ma purtroppo c’è anche il rovescio della medaglia. Vediamo i dettagli.
Per ogni notizia buona ce ne è una cattiva: gli stipendi, a partire da ottobre aumenteranno, ma ciò non avrà solo ripercussioni positive sulle tasche dei lavoratori. In questo articolo vi spieghiamo cosa succederà.
Nell’ultimo anno, con l’aumento dell’inflazione e dei tassi di interesse sui mutui, il potere d’acquisto delle famiglie si è progressivamente ridotto. Lo stipendio medio in Italia- secondo le stime- è di 1500 euro lordi al mese: decisamente pochi per poter andare avanti pagando tutto ciò che bisogna pagare. Soprattutto perché i rialzi non hanno colpito solo i beni di lusso: ad essere aumentati sono anche i prezzi dei beni di prima necessità come il cibo, i medicinali e le visite mediche.
Il Governo Meloni, in questo primo anno, ha messo in campo tanti bonus per aiutare le fasce reddituali più basse. Tra i più importanti e apprezzati primeggia certamente il bonus bollette, riservato alle famiglie con un Isee non superiore a 15.000 euro. Non meno importanti anche il bonus asilo nido, il bonus trasporti, il bonus psicologo e tutti i bonus edilizi tra cui spicca il Superbonus 90%. I bonus, tuttavia, sono un utile “tampone” ad una situazione di crisi ma non possono essere considerati la soluzione. Da qui la decisione di agire alla radice e ridare potere d’acquisto alle famiglie aumentando gli stipendi.
Cosa comporterà l’aumento degli stipendi
Il Governo Meloni, oltre ai tanti bonus rifinanziati, ha deciso di intervenire in maniera più strutturale aumentando gli stipendi. Ma, purtroppo, ciò non avrà solo conseguenze positive.
L’Esecutivo riconfermerà anche per il 2024 l’aumento del taglio del cuneo fiscale. Nel 2023 il Governo ha portato il taglio del cuneo fiscale dal 3% al 7% per i redditi fino a 25.000 euro l’anno e dal 2% al 6% per i redditi fino a 35.000 euro. Ciò comporterà aumenti in busta paga di 100 euro al mese ma, in alcuni casi, gli stipendi cresceranno anche di 150 euro.
Fin qui tutto bene, anzi benissimo: 100-150 euro in più fanno comodo a tutti. Non cambiano la vita ma sicuramente consentono di arrivare alla fine del mese con un po’ più di tranquillità. Per una famiglia di quattro persone 100-150 euro rappresentano una spesa settimanale, per un single anche di più. Dove sta dunque il problema? L’altra faccia della medaglia è data dal fatto che, aumentando lo stipendio, aumenterà anche l’imponibile Irpef e, di conseguenza, i lavoratori che riceveranno gli aumenti dovranno pagare più tasse. Bisogna precisare, tuttavia, che con la riforma fiscale del Governo le percentuali Irpef verranno modificate e abbassate le le fasce reddituali più basse e, quindi, alla fine potrebbe anche succedere che nessuno dovrà pagare più di quanto sta pagando ora.