Si chiama Tessa Hansen-Smith ed è una delle pochissime persone al mondo a essere allergiche all’acqua: la sua vita è difficilissima.
Come si sa ormai da decenni l’essere umano è fatto di gran parte d’acqua e, inoltre, l’acqua è un elemento assolutamente essenziale alla sua sopravvivenza, tanto che un essere umano può sopravvivere svariati giorni senza toccare cibo ma molto meno senza bere un goccio d’acqua.
Proprio per questi motivi la malattia che ha colpito Tessa Hansen-Smith sembra assolutamente assurda. Fortunatamente a dover convivere con questa terribile malattia, chiamata orticaria acquagenica, sono pochissime in tutto il mondo: se ne contano soltanto 250.
Questi pazienti a contatto con l’acqua manifestano una vera e propria reazione allergica, quindi rossori cutanei, pruriti e bruciori anche estesi e persistenti. Purtroppo non è soltanto la pelle dei pazienti a sviluppare queste reazioni, ma anche i tessuti interni del loro corpo. Com’è possibile sopravvivere con una simile condizione medica?
Come vive una persona allergica all’acqua?
Dal momento che anche i tessuti interni del suo corpo, come il suo apparato digerente, è allergico all’acqua, Tessa Hansen-Smith non può bere come tutte le altre persone del mondo. Ha bisogno quindi di utilizzare altre strategie per idratarsi.
Oltre a non poter bere acqua allo stato puro, Tess non può bere nemmeno succhi di frutta, tè, tisane e tutte le altre bevande che contengono anche piccole percentuali d’acqua. Per questo motivo la donna è costretta a idratarsi bevendo principalmente latte.
Com’è facile immaginare Tess non può nemmeno lavarsi nella maniera tradizionale: una semplice doccia sarebbe dolorosissima per lei, mentre un bagno caldo sarebbe una tortura ancora maggiore. Proprio per questo motivo la donna ha raccontato di essere costretta a lavarsi utilizzando salviettine detergenti, le stesse che si utilizzano per pulire i bambini quando siamo in viaggio. Purtroppo però anche le salviettine contengono acqua, seppur in piccole quantità, e quindi anche quelle finiscono per generare una reazione allergica molto dolorosa. Dal momento che certamente non si può mantenere un’igiene personale sufficiente in questo modo, ogni due mesi circa Tess fa una doccia ma si tratta di una doccia brevissima allo scopo di non irritare eccessivamente la delicatissima pelle della donna.
A permettere la diagnosi di una malattia così rara è stata proprio la doccia: la madre di Tessa, medico di medicina generale, ha cominciato a notare che sulla pelle della figlia, quando era bambina, comparivano dei gravi sfoghi cutanei dopo che le faceva la doccia. Partendo da queste osservazioni la madre di Tessa ha cominciato a indagare per capire cosa stesse succedendo alla figlia ed è finalmente arrivata a scoprire che Tessa soffriva di una malattia rarissima.