Dopo mesi di rialzi, molto presto i mutui a tasso variabile torneranno ad essere più convenienti dei mutui a tasso fisso.
Sono mesi da incubo per chi ha un mutuo a tasso variabile. Ma la situazione cambierà molto presto. Vediamo insieme cosa dicono gli esperti del settore.
Nel terzo trimestre del 2023 – secondo le stime – le richieste di acquisto degli immobili sono crollate del 16%. Esattamente il doppio di quanto si era registrato nello stesso periodo del 2022 quando le domande erano diminuite dell’8%. Nessuno osa più accendere un mutuo specialmente un mutuo a tasso variabile perché il rischio è di trovarsi, a distanza di pochi mesi, con una rata mensile anche raddoppiata.
Del resto, al momento, ottenere un mutuo a tasso fisso con uno stipendio medio è quasi impossibile. Le banche esigono stipendi altissimi e garanzie che nessun giovane è in grado di fornire. È stato calcolato che gran parte di coloro che hanno ottenuto un mutuo a gennaio del 2022, non lo otterrebbero, a parità di condizioni, nel 2023. Tutto questo sta mettendo in crisi il mercato immobiliare ma la rotta ben presto tornerà ad invertirsi.
Mutui: ecco cosa accadrà a breve
Come visto le richieste di mutui sono crollate negli ultimi mesi. La paura più grande degli italiani è di non riuscire più a sostenere le rate mensili e di vedersi, quindi, pignorare la casa.
Nell’ultimo anno i tassi di interesse hanno continuato a salire fino ad arrivare, con l’ultimo aumento di luglio, al 4,25%: la percentuale più alta mai vista dal 2008. La Banca Centrale europea non si è ancora fermata e gli incrementi non sono ancora finiti. L’obiettivo da perseguire a tutti i costi è contrastare l’inflazione anche se questo ha comportato rate dei mutui a tasso variabile aumentate addirittura del 70%. In alcuni casi del 100%.
Tantissimi sono ricorsi alla rinegoziazione del mutuo chiedendo alla banca di rivedere le condizioni del finanziamento. Altri sono passati dal mutuo a tasso variabile al mutuo a tasso fisso. Ma, negli ultimi mesi, insieme agli indici Euribor, che determinano l’andamento dei mutui a tasso variabile, sono aumentati anche gli indici Eurirs che, invece, determinano i mutui a tasso fisso. La differenza per ora è di circa un punto percentuale: questo significa che nemmeno i mutui a tasso fisso sono così convenienti.
Il 2023 aveva segnato un ribaltamento importante: per la prima volta da anni i mutui a tasso fisso sono diventati più convenienti di quelli a tasso variabile. Già a partire dai primi mesi del 2024 però, secondo le stime degli esperti di economia, tutto tornerà nella norma: i tassi di interesse ricominceranno a scendere e i mutui a tasso variabile torneranno ad essere più convenienti. Questo segnerà un graduale ritorno all’aumento di richieste di finanziamenti a tasso variabile.