Si chiamano Seabin e sono stati disposti in oltre 100 località lungo le coste italiane: cosa sono e perché sono fondamentali?
L’inquinamento delle acque marine a causa della massiccia presenza di plastiche e soprattutto di microplastiche è oggi un tema di primaria importanza.
Le microplastiche infatti sono frammenti di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri e si trovano diffusamente in mari, oceani, laghi e persino nell’aria che respiriamo. Questi detriti si formano dalla frammentazione di oggetti di plastica più grandi o sono presenti in prodotti come cosmetici e abbigliamento anche se, più precisamente, in questo caso si parla di microfibre.
Le microplastiche provocano danni gravissimi agli ecosistemi marini perché spesso vengono scambiate per plancton o cibo dagli organismi marini, che quindi le ingeriscono. Quando un predatore si ciba di un animale che ha ingerito microplastiche naturalmente le ingerisce a sua volta e, quindi, la catena alimentare finisce per contaminarsi.
Oltre a un grave rischio per la salute di centinaia di specie marine, questo comporta un rischio gravissimo anche per la salute dell’uomo che, nutrendosi di pesci contaminati da microplastiche e da acqua potabile che le contenga, può finire per ingerirne a sua volta. Gli effetti a lungo termine dell’ingestione di microplastiche sulla salute sono ancora oggetto di studio, ma sono si sospetta che possano causare infiammazioni e danni cellulari.
Questo rischio è dato dal fatto che, quando si trovano disperse in ambienti contaminati, le microplastiche sono in grado di assorbire e accumulare sostanze chimiche tossiche e costituiscono anche il terreno perfetto per lo sviluppo e la moltiplicazione di microrganismi tossici come funghi e batteri.
L’importanza dei seabin sulle coste italiane
Ovviamente l’unica misura precauzionale che possa salvare l’ambiente e l’uomo dalle microplastiche consiste nel filtraggio continuo delle acque marine.
A tale scopo sono stati installati ben 100 dispositivi di filtraggio lungo le coste di tutta Italia. Assomigliano a grossi cestelli di rete o grossi setacci a forma di secchio nei quali viene continuamente immessa acqua di mare. Se l’acqua è in grado di passare senza problemi attraverso le fittissime maglie del filtro, tutti i rifiuti di grandi dimensioni e le microplastiche vengono invece trattenuti all’interno di esso. Un seabin può trattenere fino a 500 Kg di rifiuti all’anno filtrando 25.000 litri d’acqua al giorno. I seabin, installati in Italia da Lifegate e “sponsorizzati” ognuno da una diversa azienda che paga per la loro manutenzione, lavorano incessantemente 24 ore al giorno e tutti i giorni dell’anno.