Apriamo il capitolo sicurezza alimentare per cercare di capire se il cibo che ingeriamo è veramente salutare o se pesticidi o altro interferiscono con la nostra salute.
Entro il 2030 dovrà esserci obbligatoriamente un taglio all’uso dei pesticidi chimici. Ciò significa che ad oggi mangiamo molti prodotti contaminati?
Frutta e verdura sono alimenti salutari, ricchi di proprietà e nutrienti che fanno bene all’organismo. Vitamine, minerali, antiossidanti, fibre, carboidrati ossia tutto ciò che garantisce al corpo vitalità e salute. Almeno cinque porzioni al giorno, questo dicono i nutrizionisti. Mele, carote, uva, melanzane, agrumi, cavolfiore, frutta e verdura di stagione sono fondamentali per una dieta alimentare sana.
Ma poi veniamo a sapere di un annuncio che prevede come entro il 2030 si debba procedere con un taglio significativo dell’uso dei pesticidi chimici. Immediatamente sale un dubbio. Cosa abbiamo mangiato fino ad oggi e cosa mangeremo ancora per altri sette anni? Il cibo che dovrebbe essere salutare lo è davvero? La sicurezza alimentare è un tema molto caldo che deve essere approfondito perché sempre più persone sollevano questioni al riguardo. Le risposte vengono date Ministero della Salute.
La verità che stiamo per rivelare è spaventosa. Fino ad oggi il nostro corpo ha assorbito una quantità di prodotti chimici superiore alle dosi sicure. Ecco perché il Dipartimento per le Politiche Europee ha stabilito la riduzione del 50% nell’uso dei pesticidi chimici entro il 2030 e del 65% per quelli più pericolosi. Non rientra nel provvedimento l’agricoltura biologica.
L’obiettivo è ridurre i rischi per la salute causati dall’assunzione di sostanze chimiche nocive senza esserne consapevoli. In attesa che la direttiva si applichi, passeremo altri sette anni ad ingerire sostanze dannose per il nostro corpo.
Via con il bio dunque? Anche nel settore biologico ci sono delle verità di rivelare. I controlli dei NAS hanno riportato come – nonostante la certificazione biologica – tanti agricoltori utilizzano ugualmente additivi nocivi. Servono più controlli, dunque, e maggiore sicurezza per i consumatori anche nel mondo bio.
Un esempio lampante è quello del Pangasio, un pesce economico in vendita in tanti supermercati. Viene pescato in acque contaminate (Nilo e Vietnam) come testimoniato dal biologo nutrizionista Daniele Basta. Eppure, pur consapevoli di questa problematica, il Ministero della Salute ha testimoniato nel rapporto sulla sicurezza alimentare del 2022 come in un anno sia stato effettuato un solo controllo a campione su questo prodotto. Chissà quanto pesce contaminato e dannoso per la salute è stato consumato.
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