I dipendenti hanno diritto al TFR e a riceverne un anticipo prima della cessazione del rapporto lavorativo. Quando è possibile?
I lavoratori dipendenti hanno diritto al cd. TFR, il Trattamento di Fine Rapporto, disciplinato dal nostro ordinamento, all’art. 2120 del codice civile.
Si tratta di una somma di denaro, ammontante allo stipendio annuo diviso per il coefficiente 13,5, che viene maturata e accantonata dal datore di lavoro per ciascun mese di attività lavorativa svolta.
Dalla cifra spettante, poi, va sottratto lo 0,50% per il contributo IVS. Tale somma è accreditata presso il Fondo pensioni lavoratori dipendenti. L’importo è anche oggetto di rivalutazione annua, in base all’indice dei prezzi rilevato dall’ISTAT.
Di norma, il versamento del TFR viene disposto alla fine del rapporto di lavoro. In alcuni casi, tuttavia, l’interessato può richiedere l’anticipo del pagamento.
L’anticipo del TFR consente al dipendente di ottenere una somma di denaro pari al 70% dell’ammontare complessivo del Trattamento di Fine Rapporto.
Tale facoltà, tuttavia, non spetta a tutti. Innanzitutto, possono richiedere l’anticipo solo i lavoratori dipendenti assunti a tempo indeterminato, anche se con contratto part-time.
Al momento della richiesta, poi, il dipendente deve aver prestato attività lavorativa per almeno 8 anni per lo stesso datore.
L’anticipo del TFR va chiesto in costanza di rapporto di lavoro, cioè prima della cessazione dello stesso.
Il dipendente, inoltre, deve provare il motivo per cui ha bisogno dell’anticipo, che è consentito solo per:
All’interno della stessa azienda, il datore di lavoro non può concedere a tutti l’anticipo del Trattamento di Fine Rapporto. Può, infatti, accedere alla misura soltanto il 10% dei dipendenti in possesso di tutti i requisiti richiesti e, in ogni caso, non più del 4% del totale dei lavoratori.
La cifra massima anticipabile:
Segnaliamo, infine, quali sono i casi in cui non è possibile ottenere l’anticipo del TFR. La Corte di
Cassazione ha specificato che le aziende con meno di 25 dipendenti non sono tenute ad accettare le domande di anticipo. L’obbligo, poi, non può sussistere per le aziende in crisi.
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