Se il raffreddore o la tosse aumentano durante la notte, la spiegazione c’è ed è legata ad almeno 4 distinti fattori. Scopriamoli.
Di notte, si sa, i sintomi influenzali, come il raffreddore, gravano sul riposo notturno e spingono ad usare medicinali per avere un po’ di sollievo. I malanni di stagione sono già arrivati e basta fare un giro in una qualsiasi via di un centro abitato per accorgersi di almeno una persona che starnutisce, che tossisce o che si soffia il naso.
Si tratta di disturbi che possono dare non poco fastidio, e specialmente se si fa un lavoro a contatto con il pubblico. Ebbene, c’è chi si potrebbe chiedere perché questi sintomi influenzali o parainfluenzali si manifestino con maggior forza nelle ore notturne: la spiegazione c’è ed è in qualche modo collegata all’orologio biologico del nostro organismo. Vediamo più da vicino.
Raffreddore e tosse nelle ore notturne: il ruolo delle cellule immunitarie
Al momento del tramonto, il nostro cervello prepara il corpo alla fase di rilassamento prima di andare a letto. E non a caso la materia cerebrale stimola alcune cellule immunitarie a lavorare in modo più massiccio, andando a caccia di eventuali virus e batteri – presenti in abbondanza in chi è influenzato.
Proprio questo è il punto: nel momento in cui le cellule immunitarie identificano e combattono i virus, il risultato è una reazione del tutto fisiologica. Ovvero si può creare una certa irritazione o infiammazione, la quale contribuisce a rendere più marcati i sintomi respiratori nelle ore tipicamente utilizzate per il sonno.
Ecco perché disturbi come il mal di gola, la tosse o il raffreddore possono presentarsi con maggior intensità proprio al momento di coricarsi per il riposo notturno. Questo è in sintesi il contenuto delle dichiarazioni rilasciate al New York Times, da parte del dottor Diego Hijano, specialista in malattie infettive pediatriche presso il St. Jude Children’s Research Hospital.
Gli ormoni e il gocciolamento retronasale
Non dimentichiamo poi che anche l’ormone cortisolo, un antinfiammatorio, osserva il ritmo circadiano. In sostanza i livelli di cortisolo sono maggiori al mattino e questo può essere di supporto nel mitigare l’infiammazione di mattina e pomeriggio, diminuendo la portata dei sintomi. Invece alla sera, quando i livelli dell’ormone cortisolo calano, i sintomi influenzali o parainfluenzali possono essere più evidenti.
Oltre a questo, a peggiorare i sintomi della tosse e del raffreddore durante la notte è altresì il gocciolamento retronasale, in quanto il muco inizia ad accumularsi nella parte posteriore del naso e può finire in gola, proprio quando nel proprio letto ci si trova in posizione coricata.
Lo ha spiegato il virologo Fabrizio Pregliasco: durante il giorno l’accumulo di muco è un problema minore in quanto la forza di gravità spinge a drenarlo, quando si è in posizione eretta e si fanno movimenti. Invece di notte la posizione orizzontale favorisce l’accumulo di muco e l’istinto a tossire.
Infine non bisogna dimenticare il ruolo dei riscaldamenti accesi, che favoriscono la secchezza dell’aria e, conseguentemente, l’irritazione delle vie respiratorie. Ecco spiegato perché raffreddore e tosse appaiono più acuti di notte.