Dal 1924 molti italiani scelgono i buoni fruttiferi postali come forma di risparmio e tutela del capitale. Ecco la lista aggiornata.
Tutti conoscono i buoni fruttiferi postali (BFP), anche solo di nome. Si tratta di prodotti di investimento e risparmio distribuiti da Poste Italiane ma emessi da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), una società che dipende dallo Stato.
Per questo motivo sono garantiti dallo Stato e considerati affidabili. Alla scadenza il capitale investito sarà restituito al 100% (alla pari), anche in caso di rimborso anticipato. Questo perché il prezzo non risente delle oscillazioni del mercato. Ciò significa che sono titoli a basso rischio e perciò poco remunerativi. Comunque, i risparmiatori meno esperti avranno la certezza di un rendimento seppur inferiore.
Inoltre, non hanno costi di apertura né di rimborso, tranne gli oneri fiscali, sono esenti da imposta di successione e hanno il vantaggio di una tassazione agevolata del 12,50%. Infine, sono facili da sottoscrivere scegliendo tra il classico buono cartaceo e i moderni buoni dematerializzati. Entrambi, possono acquistati negli uffici postali, ma quelli dematerializzati si possono sottoscrivere anche online, tramite App BancoPosta o sul sito poste.it.
Tipologie di buoni fruttiferi postali: ecco quale scegliere per ottenere rendimenti sicuri, la lista aggiornata
Cassa Depositi e Prestiti il mese di ottobre ha alzato il tasso di interesse per ben due volte: la prima volta il 5 ottobre e poi il 25 ottobre. Tra l’altro, il 5 ottobre ha emesso (di nuovo) il Buono Rinnova.
Sul sito di Poste Italiane, nella sezione Risparmio e Investimenti, è presente l’elenco aggiornato dei buoni postali che si possono sottoscrivere. In totale sono 9, ciascuno con caratteristiche e rendimenti diversi:
- 3,00%: Buono 4 anni Plus;
- 3,00%: Buono 3×2;
- 3,25%: Buono 3×4;
- 3,50%: Buono Ordinario;
- 3,25%: Buono Rinnova;
- 2,50%: Buono Risparmio Sostenibile;
- 6,00%: Buono dedicato ai minori;
- 3,25%: Buono Soluzione Eredità;
- 1,50%: Buono 4 anni risparmiosemplice.
In precedenza, abbiamo detto che i buoni postali sono titoli a basso rischio. Si deve precisare, però, che un rischio esiste: la perdita del capitale e degli interessi. La causa è la prescrizione.
Tutti i buoni postali hanno una scadenza, diversa in base alla tipologia scelta. Il giorno successivo alla scadenza il buono diventa infruttifero, ossia gli interessi non maturano più.
Nello stesso tempo, inizia il periodo della prescrizione. Entro 10 anni il risparmiatore dovrà chiedere il rimborso del capitale e degli interessi maturati. In caso contrario rischia di perdere tutto.
A questo punto la domanda è: quanto rendono i buoni? Utilizzando il simulatore presente nel sito poste.it, supponiamo di voler investire 2.000 euro (la soglia minima è 50 euro), ecco i valori di rimborso netti dei primi 4 buoni elencati in precedenza:
- 2.219,64 euro con un Buono 4 anni Plus;
- 2.339,59 euro sottoscrivendo il Buono 3×2;
- 2.818,73 euro con un Buono 3×4;
- 3.730,93 euro con un Buono Ordinario.