Direttiva UE case green, il giorno 7 dicembre sarà cruciale per stabilire quali saranno gli obblighi dei paesi membri. Alcune precisazioni a riguardo.
La direzione intrapresa dall’Italia pare piuttosto chiara: si va verso un calendario interno di adeguamento agli standard di efficienza degli immobili residenziali in classe E. In gioco infatti il varo e l’applicazione della direttiva UE case green.
Molto probabile che a seguito dell’incontro del 7 dicembre vi sarà l’auspicato accordo dal Trilogo UE (Parlamento, Commissione e Consiglio Europeo) sulla direttiva Case Green (Direttiva EPBD – Energy Performance of Buildings Directive). Infatti, a seguito di una partenza dei lavori non molto dinamica, la direttiva UE case green avrebbe ormai preso la direzione dell’approvazione finale.
L’iter negoziale all’inizio è stato lento, ma poi ha visto uno sblocco significativo il 12 ottobre scorso, consentendo un’analisi approfondita delle bozze di testo – in prospettiva dell’ultimo incontro fissato per il 7 dicembre prossimo. Saranno dunque Parlamento, Consiglio e Commissione riuniti, a delineare il testo in tema di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
La direttiva UE case green comporterà l’introduzione di traguardi intermedi entro il 2050, con valutazioni quadriennali dal 2030. Di fatto l’UE avrebbe ‘alleggerito’ almeno in parte i compiti degli Stati, dando più flessibilità e discrezionalità ai paesi membri, Italia compresa. ’
Insomma, è in programma una nuova strategia ma pur sempre nella volontà di raggiungere l’ambizioso obiettivo di arrivare a zero emissioni entro il 2050. I livelli di progressiva riduzione di queste ultime saranno articolati nella riunione del prossimo 7 dicembre.
La UE, comunque, pare intenzionata a tutelare il più possibile famiglie e imprese dagli sbalzi dei prezzi dell’energia, esprimendo la speranza di conseguire un accordo che non solo riduca le emissioni, ma anche i prezzi delle bollette.
Per quanto attiene al nostro paese ben 5 milioni di edifici residenziali – su un totale di 12 milioni – saranno identificati come prioritari, per i programmati interventi di riqualificazione ed efficientamento energetico. Anche in Italia, dunque, saranno promossi standard più sostenibili nel settore edilizio, in applicazione della direttiva UE case green.
La direttiva UE case green sarà strutturata su un sistema di regole aperto e in qualche modo elastico, dando più discrezionalità agli stati membri. Siamo innanzi ad un cambiamento notevole per quanto riguarda le tempistiche delle ristrutturazioni, dato che viene meno l’obiettivo originario di raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e D entro il 2033. Rileva in particolare l’art. 9 dell’Epbd (Energy Performance of Buildings Directive), che oltrepassa il rigido approccio iniziale del Parlamento sugli obiettivi di classe energetica, per le abitazioni dei cittadini dell’UE.
Piuttosto, l’attenzione della UE si è ora spostata sulla progressiva riduzione dei consumi degli edifici fino al 2050, per giungere al traguardo epocale delle zero emissioni e dare un’effettiva mano all’ambiente. In base a quanto emerso finora, la redazione definitiva della direttiva UE case green è prevista per giovedì 7 dicembre, con gli Stati membri che potranno affidarsi ad una maggiore discrezionalità nella definizione delle tempistiche per le ristrutturazioni delle abitazioni.
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