I lavoratori interessati al pensionamento con l’APE Sociale e la pensione per precoci devono inoltrare domanda entro il 30 novembre. Perdendo l’occasione dovranno adattarsi alle regole 2024.
Chi non ha inviato domanda di pensione a marzo e luglio avrà l’ultima occasione prima dell’anno nuovo (con regole nuove). Pochi giorni da sfruttare al meglio.
Due misure pensionistiche si rivolgono a caregiver da almeno sei mesi, invalidi al 74%, disoccupati e addetti ai lavori gravosi. Parliamo dell’APE Sociale e della pensione per i precoci. Nel primo caso non si tratta di una vera e propria pensione ma di un’indennità di accompagnamento alla pensione di vecchiaia. Chi sceglierà di utilizzare questo scivolo otterrà mensilmente meno di 1.500 euro e non percepirà la tredicesima. La rivalutazione del trattamento avverrà unicamente al compimento dei 67 anni di età.
La pensione per precoci, invece, si rivolge a chi ha maturato almeno 41 anni di contributi di cui uno prima dei 19 anni. Una lunga carriera lavorativa che se si vuole interrompere nel 2023 prevede l’invio della domanda all’INPS entro il 30 novembre. Superando questa scadenza si dovrà attendere l’anno nuovo con novità per i lavoratori che intendono usufruire dell’APE Sociale. Facciamo chiarezza.
Coloro che matureranno i requisiti di accesso all’APE Sociale e alla pensione per precoci entro il 31 dicembre 2023 possono avanzare domanda di pensionamento all’INPS entro il 30 novembre. La richiesta può essere inoltrata telematicamente con pochi passaggi.
Si avrà la certezza di andare in pensione? No, perché dipenderà dalle risorse rimaste a disposizione dell’ente della previdenza sociale. In caso di rifiuto occorrerà attendere il 2024. Nulla cambierà per i requisiti previsti per la pensione per i precoci mentre occorre conoscere la modifica che la Manovra 2024 ha previsto per l’APE Sociale.
Le categorie ammesse al trattamento saranno sempre le stesse quattro anche se diminuirà il numero dei lavori gravosi in lista (si torna alle 15 mansioni precedenti l’ultima modifica). Non sarà toccato nemmeno il requisito contributivo che rimarrà di 30 anni per gli invalidi, i caregiver e i disoccupati e di 36 anni per gli addetti alle mansioni gravose.
Ad essere modificato sarà il requisito anagrafico. Per il pensionamento occorrerà compiere 63 anni e cinque mesi entro il 31 dicembre 2024. Nessun problema, dunque, per chi sarebbe voluto andare in pensione già nel 2023. Non facendo in tempo ad inoltrare la domanda entro il 30 novembre (o essendo esaurite le risorse a disposizione) dovranno ritardare il pensionamento al prossimo anno. Il lato positivo è che si accumuleranno più contributi e la pensione sarà più alta (sempre entro i 1.500 euro fino ai 67 anni).
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