Facebook a pagamento e non solo; l’abbonamento scatterà anche per Instagram, ma c’è confusione e si deve fare chiarezza.
Non appena sono cominciate le prime rivelazioni di Zuckerberg sul “cambio di regia” riguardo ai suoi Social, si è scatenato il panico. Come purtroppo accade spesso in questi frangenti, cominciano a girare in rete – e tra le bacheche – messaggi fasulli o errati, e gli utenti possono cadere in confusione.
Non dimentichiamoci, tra l’altro, che anche i cyber criminali sfruttano eventi come questo per frodare le persone quindi è opportuno fermarsi un attimo e capire cosa sta succedendo alle piattaforme Social più frequentate del momento.
Facebook e anche Instagram diventeranno a pagamento, è vero, e ciò deriva dalle direttive emanate dalla UE. Questo significa, tra l’altro, che l’abbonamento non riguarderà tutti i Paesi al mondo, ma solo quelli appunto nell’area UE e di conseguenza anche l’Italia.
La questione è che la Commissione Europea ha voluto tutelare maggiormente rispetto ad altri Paesi la privacy degli utenti e ha “obbligato” Zuckerberg ad una maggiore trasparenza. Il CEO di Meta ha di conseguenza preso una decisione che si è trasformata nell’attuazione di piani di abbonamento per gli utenti.
In pratica oggi ogni utente che ha un profilo Facebook ha accettato a suo tempo le “condizioni d’uso”; tra queste c’è il tracciamento dei dati che poi, grazie agli algoritmi, permettono alla piattaforma di orientare gli advertising, ovvero le pubblicità. Non dimentichiamo che Facebook è gratuita per gli utenti ma Meta guadagna proprio con le pubblicità.
Per non perdere ingenti introiti, e ribadiamo per quanto riguarda l’area UE, Zuckerberg ha ideato una strategia. Dal prossimo marzo 2024 si offrirà agli utenti la possibilità di non essere targhetizzati e dunque di non ricevere più le pubblicità mirate.
Gli utenti, però, non saranno obbligati a pagare: se desiderano continuare a usare Facebook gratuitamente potranno farlo, sapendo però che gli algoritmi funzioneranno come adesso, cioè targhetizzando l’utente per proporgli la pubblicità mirata.
Di conseguenza i messaggi che stanno apparendo (quasi come una catena di sant’antonio) sulle bacheche di Facebook non sono veritieri.
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