Gerry Scotti ha ricoperto la carica di deputato per cinque anni e gode ancora di un importante privilegio. Ha deciso, però, di dedicarsi a meno fortunati.
Gerry Scotti è stato membro della Camera dei Deputati con il Partito Socialista Italiano di Bettino Craxi, dal 1987 al 1992 e, dunque, percepisce mensilmente la pensione da parlamentare.
Nel nostro ordinamento, i deputati e i senatori hanno diritto ad uno specifico trattamento pensionistico al raggiungimento dei 65 anni di età, che varia a seconda della durata del mandato. In particolare, per ottenere la prestazione, bisogna svolgere un mandato di 4 anni, 6 mesi e 1 giorno di legislatura.
Ogni parlamentare versa, per ciascun mese, una quota dell’indennità lorda in un Fondo. Alla fine della legislatura, ottiene un assegno pari all’80% dell’indennità mensile lorda, per ciascun anno di mandato effettivamente svolto.
Anche Gerry Scotti ha diritto alla prestazione, per la carriera politica svolta dal 1987 al 1992. In particolare, percepisce ogni mese un assegno di 1.016 euro.
Il conduttore, tuttavia, ha dichiarato di non avere un bel ricordo di quella esperienza. Per quanto riguarda il suo diritto alla pensione, inoltre, ha sempre avuto le idee ben chiare e ha più volte specificato di non voler continuare a fruire del beneficio.
Gerry Scotti considera il diritto alla pensione da parlamentare come un privilegio di cui non vuole avvalersi.
Il conduttore ha fatto luce sulla vicenda durante una recente intervista, in occasione della quale ha sottolineato che sta cercando di rinunciare alla prestazione da molti anni.
Ha avanzato richiesta di sospensione nel 2014, ma con esito negativo. Per questo motivo, ha deciso di donare l’intero importo in beneficenza e, in particolare, alle famiglie dei morti sul lavoro (si tratta di un importo totale di più di 10 mila euro all’anno). Ha, però, continuato a lottare affinché la sua volontà di rinunciare all’assegno venisse rispettata.
“Io vorrei che si desse uno strumento a tutte le persone che hanno avuto a che fare con incarichi di Stato, per la Repubblica, e che vogliano rinunciare alla propria indennità nel momento in cui spetterà loro, semplicemente attraverso una firma. Io spero che me ne diano lo strumento“, sono queste le parole del conduttore.
In tutti questi anni, ha spiegato la sua posizione a ben tre Presidenti del Consiglio: Silvio Berlusconi, Matteo Renzi e Giuseppe Conte. Le sue richieste, purtroppo, non sono state accolte perché non sarebbe possibile rinunciare al vitalizio. Gerry Scotti ha, però, annunciato che invierà la sua istanza anche all’attuale Premier, Giorgia Meloni.
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