Guida alla pensione anticipata nel 2024: le possibilità reali e i requisiti

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da Valentina Trogu

nella categoria: News

La Manovra 2024 ha introdotto novità sulle pensioni anticipate. Scopriamo cosa cambierà per i lavoratori e chi ne uscirà svantaggiato.

Il tema pensioni è tra i punti più significativi della Legge di Bilancio 2024. Cosa ha previsto il Governo per l’anno che verrà?

Le pensioni anticipate come cambieranno
Novità sulle pensioni anticipate (Machedavvero.it)

I lavoratori prossimi alla pensione sono curiosi di capire come e se potranno lasciare il mondo del lavoro nel 2024. In tanti avranno già fatto i calcoli partendo dalle attuali misure ma è possibile che, in seguito alle modifiche previste dalla Legge di Bilancio, dovranno procedere nuovamente con la valutazione del pensionamento.

I cambiamenti principali fanno riferimento alle tre misure in scadenza il 31 dicembre 2023 ossia Quota 103, l’APE Sociale e Opzione Donna. In più c’è una novità da conoscere anche per i contributivi puri. Tutto questo mentre la Corte dei Conti suggerisce al Governo si approfondire la possibilità di prevedere un’età comune per tutti gli scivoli di pensionamento anticipato. Per essere chiari, dunque, la situazione è ancora abbastanza confusa e i requisiti che andremo a presentare potrebbero ancora cambiare da oggi al 31 dicembre.

I requisiti delle pensioni anticipate nel 2024

Quota 103 è stata confermata per il 2024 ma con cambiamenti significativi e penalizzanti. La pensione si raggiungerà sempre a 62 anni di età e con 41 anni di contributi maturati entro il 31 dicembre 2024 ma scegliendo questo scivolo si accetterà il calcolo contributivo dell’assegno. Proprio come accade per Opzione Donna, non conterà più la data di inizio del versamento dei contributi (prima o dopo il 1° gennaio 1996).

In pensione anticipata nel 2024, sarà più difficile
In pensione anticipata nel 2024, sarà più difficile (Machedavvero.it)

Inoltre la pensione sarà erogata entro il tetto di importo lordo mensile inferiore a 4 volte il trattamento minimo (e non più entro 5 volte) fino al raggiungimento della pensione di vecchiaia. Come se non bastasse si allungano anche i tempi di decorrenza della pensione. Sette mesi per i dipendenti privati e nove mesi per i dipendenti pubblici.

Diverse penalizzazioni, dunque, per chi vuole lasciare prima il mondo del lavoro. Chi resta pur raggiungendo i requisiti, invece, otterrà un premio, uno sgravio contributivo.

Paletti più stretti anche per l’APE Sociale con il pensionamento spostato a 63 anni e cinque mesi di età e per Opzione Donna. Le lavoratrici potranno andare in pensione nel 2024 al compimento dei 61 anni se senza figli, 60 anni con un figlio e 59 anni con due figli o più.

Infine i contributivi potranno andare in pensione a 64 anni di età e con 20 anni di contributi maturati solamente se l’assegno pensionistico risulterà 3,3 volte superiore all’assegno minimo e non più 2,8 volte. Significa superare i 1.600 euro di pensione.

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