I lavoratori titolari di Legge 104 possono beneficiare di permessi e riduzioni dell’orario lavorativo. Scopriamo quali sono i requisiti.
I soggetti che beneficiano dei vantaggi della Legge 104/1992 hanno diritto anche alla fruizione di permessi e pause durante la giornata lavorativa.
Una delle agevolazioni più utilizzate è il permesso retribuito, grazie al quale ci si può assentare per 3 giorni al mese dal lavoro, senza decurtazioni sullo stipendio.
I lavoratori dipendenti affetti da handicap grave hanno anche diritto a 2 ore di permesso al giorno, se l’orario lavorativo è di almeno 6 ore oppure a 1 ora di permesso, se l’orario lavorativo è inferiore.
La Legge 104 stabilisce che i permessi orari retribuiti spettano anche ai genitori di bambini disabili non ricoverati a tempo pieno presso strutture ospedaliere con retta a carico dello Stato, fino al compimento dei 3 anni di età.
L’art. 42 del Decreto Legislativo n. 151/2001, poi, specifica che la madre o il padre lavoratore dipendente possono richiedere 2 ore di riposo al giorno (1 ora se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore).
Oltre a tale agevolazione, i genitori hanno il diritto di:
- prolungare il congedo parentale fino a 3 anni e fino al compimento del dodicesimo anno di vita del figlio;
- accedere a 3 giorni di permesso retribuito al mese, anche in maniera continuativa.
La sentenza n. 4623/2010 della Corte di Cassazione, a tal proposito, ha precisato che, nell’ipotesi di gemelli disabili gravi, le ore di permesso sono raddoppiate.
Non è, però, consentito il cumulo dei permessi orari e quelli per l’allattamento per lo stesso figlio.
Permessi orari Legge 104: come si presenta la domanda?
I 3 giorni di permesso e i riposi orari devono essere richiesti all’INPS tramite apposita istanza, alla quale va allegata tutta la certificazione comprovante la disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104/1992.
Il datore di lavoro, inoltre, ha il compito di verificare la sussistenza dei requisiti e può chiedere al lavoratore la pianificazione dei permessi settimanali o mensili.
Il diritto dei dipendenti, infatti, va contemperato alle esigenze organizzative e produttive dell’azienda. Tale principio, tuttavia, si applica nel rispetto delle seguenti condizioni:
- il dipendente deve poter programmare i giorni di permesso;
- l’organizzazione delle assenze non deve pregiudicare la tutela delle esigenze del disabile;
- la programmazione deve tener conto delle esigenze espresse dai lavoratori e dai sindacati.
Il dipendente, infine, ha la facoltà di modificare la modalità di fruizione dei permessi 104, anche se è già stata comunicata al datore, perché le necessità sanitarie hanno primaria importanza e vengono prima di quelle produttive e organizzative dell’azienda.