I clienti Widiba sono sotto attacco. I cyber criminali li hanno presi di mira e inviano tentativi di smishing che stanno mietendo molte vittime.
Fate attenzione alle email e agli sms che ricevete, potrebbero nascondere trappole svuota conto. Vediamo come riconoscere le truffe per tutelare i propri soldi.
La tecnologia facilita il lavoro ai criminali, soprattutto quelli informatici. Basta inviare alle potenziali vittime degli apparentemente innocui sms o email per rubare dati sensibili e accedere ai conti correnti o alle carte prepagate. Il contenuto della missiva vuole o spaventare il malcapitato oppure promettere un guadagno. In ogni caso invita a cliccare su un link per seguire la procedura indicata.
Il problema è che il mittente sembra veramente essere la banca oppure Poste Italiane o l’INPS. Riconoscere l’inganno può risultare difficile soprattutto per le persone più anziane, poco avvezze alla tecnologia o colpite dalla comunicazione tanto da far perdere la lucidità di ragionamento. L’ultima truffa segnalata colpisce i clienti Widiba. Un tentativo di smishing (tramite sms) particolarmente insidioso che potrebbe svuotare il conto corrente. Come riconoscerlo?
I clienti Widiba hanno riferito l’arrivo di un sms con questa frase “Hai eseguito alle ore 14.13 un accesso all’utenza Widiba se non sei tu bloccalo eseguendo la verifica https://bancawidiba.me“.
L’orario potrebbe essere differente ma il fine è sempre lo stesso. Far cliccare la vittima sul link in modo tale da indirizzarla su una pagina creata ad hoc dai cyber criminali. Qui verrà richiesto di inserire in un form i propri dati personali di accesso all’Home Banking o qualcosa di simile. La vittima inizierà a ricevere sms con finti codici OTP per rendere la truffa ancora più credibile e convincerla che qualcuno sta realmente cercando di accedere al conto.
Un raggiro ben architettato che mira a far perdere la lucidità al malcapitato di turno. Il Gruppo Monte dei Paschi di Siena ha già iniziato ad avvisare i clienti di far attenzione a sms, telefonate, emali sospette in cui si richiedono dati sensibili.
Bisogna sempre dubitare di messaggi che invitano a cliccare su un link riconoscendo la truffa anche da errori grammaticali, assenza di virgole e apostrofi. Prima di compiere qualsiasi operazione si consiglia di contattare personalmente la banca o il mittente per capire se si tratta o meno di una frode. L’impulsività potrebbe costare molto caro, tutti i risparmi sul conto corrente. Segnalare la frode, poi, è fondamentale per impedire che altre persone cadano nel raggiro.
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