Un recente studio ha rivelato la presenza di metalli pesanti come il cadmio e il piombo nelle tavolette di cioccolato al latte.
Nessun marchio si salva, lo studio statunitense svela un’amara verità. Chi pensava si potesse mangiare cioccolato con metalli pesanti?
Toglieteci tutto ma non la cioccolata, soprattutto in inverno. Al latte, fondente, alle nocciole o al riso soffiato, ognuno ha il suo gusto preferito. L’importante è che nella dispensa non manchi mai una gustosa tavoletta da assaporare a fine pasto o a merenda.
Eppure l’idillio potrebbe essere rovinato da una verità che rende amaro il cioccolato. Un test condotto negli Stati Uniti ha rivelato presenza di metalli pesanti in tutti i marchi analizzati a base di cacao. Cadmio e piombo i più presenti. Si potrebbe pensare che lo studio oltreoceano abbia coinvolto brand non venduti in Italia invece non è così. Tra i cinque marchi sottoposti a test anche la Lindt.
Piombo, cadmio, arsenico e mercurio sono i metalli misurati dagli esperti di Consumer Reports. Tre campioni di ogni prodotto per poi calcolare la media dei risultati.
Dato che i metalli pesanti si trovano nel cacao – la materia prima utilizzata – le quantità minori di metalli sono state riscontrate nelle tavolette con percentuali minori di cacao. Alcuni prodotti, dunque, sono meno pericolosi di altri. La ricerca ha comunque sottolineato come in tutti e cinque i marchi analizzati tracce di cadmio e piombo sono state trovate anche se non in elevate concentrazioni.
Ad avere la minor percentuale proprio il noto e apprezzato marchio svizzero Lindt. Il test ha rivelato la presenza dell’11% di piombo e del 13% di cadmio. Parliamo delle tavolette di cioccolato al latte. Il consumo, dunque, deve essere limitato ma non tanto per il risultato dell’indagine quanto per le percentuali di zucchero e grassi più alte rispetto al cioccolato fondente.
In conclusione, non dobbiamo assolutamente rinunciare al cioccolato come dessert, per fare le torte o una buona e calda cioccolata, perfetta nelle fredde giornate d’inverno. Ma gli esperti statunitensi consigliano di optare per un consumo occasionale in modo tale da evitare l’esposizione a livelli elevati di metalli pesanti. Il problema è che percentuali di metalli pesanti si possono trovare anche in altri prodotti alimentari. C’è da prestare, quindi, ancora più attenzione data la potenziale esposizione da più fonti. Per i consumatori non c’è mai tregua, il controllo degli alimenti consumati deve essere costante.
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