Un nuovo possibile Covid? E’ ciò che si sta chiedendo l’OMS, dopo l’invio di richieste di chiarimenti alle autorità sanitarie cinesi.
Un nuovo allarme Covid arriva dall’Oriente? E’ questa la domanda che in queste ultime ore si stanno ponendo gli esperti di medicina, in considerazione dell’alto numero di casi di polmonite, che stanno avendo come bersaglio i bambini cinesi.
In base alle notizie che arrivano dall’Asia, gli ospedali sono ancora una volta pieni e questo ha generato nell’Organizzazione Mondiale della Sanità – OMS una certa preoccupazione per le possibili conseguenze a livello di contagio, anche nei territori al di fuori del confine con la Cina. Vediamo più da vicino.
L’epidemia di una malattia aggressiva come la polmonite ha fatto scattare il campanello d’allarme nell’Oms che, nelle ultime ore, ha chiesto informazioni a Pechino, con il pensiero che torna indietro ai primi mesi del 2020, quando cominciavano a diffondersi le prime notizie su un pericoloso ed assai contagioso virus, che fu poi denominato ‘Covid-19‘.
In realtà le notizie sono due, e non una. Da un lato infatti due settimane fa le autorità sanitarie cinesi hanno effettuato una conferenza stampa, in cui è stata data notizia di un incremento di malattie respiratorie in Cina, dovuto – secondo i medici locali – all’alleggerimento delle misure restrittive anti Covid ed alla circolazione del virus respiratorio sinciziale (RSV) SARS-CoV-2, che prende di mira in particolare i bambini.
Ma dall’altro alcuni giorni fa una notifica di ProMed, l’identico sistema di sorveglianza che 4 anni fa aveva emesso per primo l’allerta sul Covid, avrebbe lanciato l’allarme circa un aumento di focolai di polmonite tra i bambini cinesi. In sostanza l’organizzazione ospedaliera cinese sarebbe di nuovo gravata da moltissimi casi di febbre alta e disturbi collegati ad un’infezione da un virus al momento non del tutto chiaro.
In base alle prime informazioni giunte da ProMed, la malattia si manifesterebbe nei bambini con sintomi quali febbre alta e noduli nei polmoni. In base a quanto verificato in questi giorni, la tosse – invece – non sarebbe presente.
Paiono sintomi tutto sommato non troppo preoccupanti ma – da quanto si apprende – sufficienti ad intasare gli ospedali, facendo rischiare la paralisi di alcune attività sanitarie. Inoltre, non poche scuole del paese hanno ritenuto opportuno sospendere le lezioni per i timori di un nuovo Covid.
Il noto epidemiologo statunitense Eric-Feigl-Ding ha spiegato che, dietro la misteriosa malattia, si celerebbe il cd. mycoplasma pneumoniae, un batterio che provoca appunto patologie legate all’apparato respiratorio. Ed a preoccupare sarebbero in particolare le possibili complicazioni, non escluse in soggetti particolarmente giovani.
Ecco perché l’aumento di casi ha fatto preoccupare l’Organizzazione mondiale della sanità, che ha presentato una richiesta ufficiale alla Cina per avere informazioni più precise, di ambito epidemiologico e clinico, come pure i risultati di laboratorio di questi focolai segnalati tra i bambini. A supportare questa iniziativa il meccanismo del Regolamento sanitario internazionale.
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