Andare in pensione a 64 anni nel 2024 è possibile, a patto di rispettare alcune condizioni. La guida rapida per non sbagliare.
Lo scenario previdenziale è sempre più intricato, con la reale prospettiva dell’ottenimento dei requisiti per pensionarsi in un’età sempre più avanzata, a meno che non intervengano canali preferenziali o agevolazioni pensionistiche ad hoc.
Ebbene, c’è chi oggi dopo vari decenni di lavoro e di versamenti contributivi, si chiede se può andare in pensione a 64 anni e, soprattutto, quali requisiti deve o dovrebbe possedere per maturare il relativo diritto.
Vero è che esiste il diritto alla pensione contributiva a 64 anni, ma attenzione ai requisiti. Ecco di seguito alcuni chiarimenti a riguardo.
La pensione a 64 anni è possibile con il calcolo contributivo, ma attenzione perché il percorso che conduce all’ambito traguardo previdenziale è caratterizzato da versamenti contributivi, che devono essere interamente posteriori al 31 dicembre 1995 (con almeno 20 anni di contribuzione effettiva e con esclusione dei cd. contributi i figurativi).
Inoltre, la pensione contributiva piena – a cui hanno diritto coloro che sono denominati “contributivi puri” – può essere ottenuta – alternativamente – anche con il cd. computo nella Gestione Separata, che però a sua volta impone specifiche condizioni. Ovvero:
Non solo. Chi vuole andare in pensione nel 2024 a 64 anni di età, con il metodo contributivo, deve aver maturato un altro requisito. Ci riferiamo al conseguimento del diritto ad un assegno corrispondente ad almeno 3 volte l’ammontare dell’assegno sociale.
Oggi l’assegno sociale è del valore di 503,27 euro mensili, ma crescerà a 507,02 facendo valere l’indicizzazione definitiva dell’8,1% che tiene conto di inflazione e carovita. Il prossimo anno l’entità della somma dovrebbe essere pari a circa 534 euro. Conseguentemente, l’ammontare minimo per accedere alla pensione con il metodo contributivo a 64 anni, dovrebbe aggirarsi sui 1.600 euro lordi.
Un escamotage per accrescere il montante contributivo della pensione è rappresentato dal versamento di contributi volontari, ma per conseguire l’autorizzazione dell’istituto di previdenza occorrerebbe soddisfare una serie di requisiti – come ad es. essere disoccupati. Tuttavia, in caso di anteriore riconoscimento al versamento dei contributi volontari, il diritto permane nel corso del tempo ed anche se il lavoratore cessa di fare i versamenti.
Infine, la sola altra opzione per aumentare il montante contributivo è estendere la propria permanenza nel mondo del lavoro.
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