Quota 41 è un canale agevolato per pensionarsi prima, rispetto alle date di cui alla legge Fornero. Ma occhio al corretto codice Istat.
Oltre ai meccanismi della riforma Fornero, da più parti criticati ma tuttora in piedi, vi sono alcune canali preferenziali, che consentono ai lavoratori di pensionarsi un po’ prima.
Basti pensare a Quota 41, ovvero una procedura che è stata pensata in primis per i lavoratori precoci, coloro che hanno iniziato a lavorare nella prima giovinezza versando i primi contributi alla maggiore età.
Ebbene Quota 41, in sintesi, permette di pensionarsi con 41 anni di contributi versati, senza alcun requisito di età anagrafica. Tuttavia, attenzione ai vincoli per accedere a questa agevolazione in tema pensioni. Infatti è essenziale immettere il corretto codice Istat, per evitare brutte sorprese e vedersi respinta la domanda di pensionamento, da parte di Inps. Vediamo più da vicino.
Pensionarsi con Quota 41 implica il rispetto di una serie di regole che potremmo definire burocratiche. Tra esse, quella relativa al codice Istat. Infatti, come accennato, se riportato in modo erroneo costituirà una imprecisione nella certificazione allegata a sostegno della richiesta di pensionamento.
Il problema è molto meno raro di quanto si potrebbe pensare. Infatti, una delle ragioni che porta al respingimento della domanda è data dal fatto che alcune volte l’Istat attribuisce al lavoratore un codice attività che non è coincidente con la effettiva attività lavorativa svolta – e per cui si può usufruire della pensione anticipata con Quota 41.
Ebbene, in questi casi se l’azienda correggerà l’errore integrando la richiesta con il documento esatto, l’Inps darà il via libera al pensionamento con Quota 41? La risposta è positiva – ma è pur vero che, al fine di compiere la rettifica, l’azienda dovrà inviare una richiesta ad hoc e versare, se opportuno, una differenza tra la retribuzione e la contribuzione. L
Ne conseguirà la prosecuzione dell’iter di pensionamento tramite Quota 41, qualora la modifica apposta dall’azienda al codice Istat si riveli corretta e dalla veridica dei presupposti richiesti dalla legge, non appaiano irregolarità. E’ dunque sufficiente la sanatoria dell’errore.
Comunque è preferibile che il lavoratore contatti un patronato o direttamente l’istituto di previdenza per verificare se il nuovo codice ISTAT, immesso dal datore di lavoro, sia effettivamente corretto.
Per aver diritto al beneficio Quota 41, occorre fare una domanda all’INPS per il riconoscimento come precoci. Il termine di presentazione della richiesta coincide con il primo marzo di ciascun anno. Eventuali domande di riconoscimento fatte dopo questa data, e comunque non oltre il 30 novembre, sono considerate esclusivamente in ipotesi restino risorse finanziarie per la misura.
Inoltre, insieme o dopo l’accettazione di tale domanda, sarà possibile fare distinta domanda di pensione anticipata. Dopo aver maturato il diritto alla pensione con Quota 41, l’interessato dovrà comunque aspettare una finestra di tre mesi, prima di conseguire il primo importo della pensione.
Concludendo, in ipotesi di no di Inps alla domanda di pensionamento anticipato con Quota 41, l’interessato potrà comunque fare ricorso per provare a ribaltare l’esito della richiesta.
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