Esiste un modo per calcolare l’ammontare della pensione Quota 41 precoci anche senza controllare il cedolino. Scopriamo di cosa si tratta.
I lavoratori cd. precoci, ossia coloro che hanno iniziato a lavorare molto giovani e che possiedono almeno 12 mesi di contribuzione prima del compimento del 19° anno di età, possono andare in pensione con Quota 41.
Si tratta di una misura che consente l’uscita dal mondo lavorativo con 41 anni di contribuzione, indipendentemente dall’età anagrafica.
Possono accedervi gli iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO) o alle sue forme sostitutive, che hanno contributi accreditati al 31 dicembre 1995 e che rientrano nelle seguenti categorie:
- disoccupati che hanno smesso di percepire la NASPI o le altre indennità;
- caregivers che assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente affetto da handicap grave;
- invalidi civili almeno al 74%;
- addetti a mansioni usuranti o gravose (indicate nella Legge 67/2011 e nella Legge di Bilancio 2017), per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni di attività lavorativa.
Come si calcola l’assegno pensionistico con Quota 41?
Determinazione assegno pensione con Quota 41: le regole da applicare
Il sistema di calcolo di Quota 41 per lavoratori precoci non prevede alcuna penalizzazione sull’importo dell’assegno spettante. Di conseguenza, la determinazione della prestazione avviene a seconda dei contributi che sono stati versati.
Può, però, capitare che il primo rateo della pensione sia inferiore all’ultimo stipendio percepito. Questo deriva dalla circostanza che le voci che compongono la busta paga sono molteplici e non necessariamente sono le stesse di quelle che si ritrovano, poi, sul cedolino della pensione.
Un’altra causa di questa discrepanza risiede anche nella tassazione, che è diversa tra lo stipendio e la prestazione pensionistica. Viene meno, infatti, la detrazione per il lavoro dipendente, che viene soppiantata da una detrazione sul reddito da pensione, che ha una percentuale minore.
In ogni caso, per capire se ci sono irregolarità oppure omissioni nel calcolo del rateo della pensione, si può usare il simulatore che l’INPS mette a disposizione di tutti i contribuenti sulla sua piattaforma online. Basta indicare tutti i dati anagrafici e contributivi per ottenere una stima dell’importo della pensione. In alternativa, è possibile chiedere un appuntamento presso un Ufficio territoriale dell’Istituto di Previdenza.
Nel caso in cui il pensionato abbia meno di 18 anni di contributi al 1° gennaio 1996, l’assegno previdenziale viene calcolato tramite il sistema misto. Se, invece, entro il 1° gennaio 1996 possiede più di 18 anni di contributi, la pensione è determinata attraverso il sistema retributivo.
Poiché il sistema misto stabilisce che i versamenti accreditati prima del 1996 vengano valorizzati con il retributivo mentre quelli successivi con il contributivo, l’importo del primo rateo della pensione non potrà mai essere lo stesso di quello dell’ultimo stipendio percepito dal contribuente.