In tanti credono che se il vino si rovesci sulla tavola, porti fortuna: ecco da dove proviene questa credenza tramandata nei secoli.
Quando stiamo organizzando una cena tra amici, colleghi, o parenti non può mai mancare in tavola, del buon vino. Sappiamo bene come il buon bere e mangiare siano un collante perfetto per creare delle occasioni uniche da condividere con le persone che amiamo.
Se pensiamo alle festività e alle domeniche, un tratto distintivo del nostro Paese, è proprio quello di associare a queste occasioni, delle tavole imbandite dove non manca davvero niente. E proprio ai diversi cibi e bevande che si portano in tavola, sono associate altrettante tradizioni e storie. Spesso e volentieri, conosciamo queste tradizioni, ma non sappiamo da dove effettivamente derivino. Se pensiamo soprattutto ad alcuni detti e scaramanzie, effettivamente sarebbe curioso sapere da cosa sono state originate.
Si dice che quando si rovescia una bottiglia di vino un bicchiere di vino in tavola, questo sia il presagio di qualcosa di bello che sta per accadere. Dunque, del vino rovesciato, porterebbe fortuna. Ma da cosa deriva questa idea? Qual è la storia che c’è dietro?
Rovesciare del vino in tavola porta bene: la storia che c’è dietro
Che si tratti di rosso o bianco, tradizione vuole che se lo si rovescia in tavola, quel vino è precursore di tanta buona sorte. Un’idea, questa, che deriva da una storia, assolutamente da conoscere.
In primo luogo, dobbiamo sapere che non basta che il vino si rovesci in tavola per avere fortuna: dovremmo anche passare un dito su di esso e poi strofinarci dietro l’orecchio. Questo sarebbe un chiaro segnale verso la dea bendata, che lei possa proseguire e inviarci tanta fortuna. La tradizione ha origine nel medioevo e la storia è davvero affascinante. In quest’epoca, infatti, si era soliti avvelenare le persone proprio con un calice di vino. Una volta che si era messo del veleno nel bicchiere, quest’ultimo veniva passato alla vittima.
Il fatto che, in questo passaggio, il calice si rovesciasse, era un chiaro segnale che la vittima aveva avuto fortuna e aveva scongiurato il pericolo di morte. Insomma, grazie alla caduta ci si salvava la pelle. Questa tradizione è arrivata fino ai giorni nostri e rappresenta, ad oggi, un chiaro segnale che la persona che tiene in mano il calice che si rovescia, sarà graziata dalla dea bendata e riceverà molte fortune.